25ENNE SOTTO SHOCK. RAPINA A MANO ARMATA PER PORTARGLI VIA LA MACCHINA.

Prato – Ieri, 15 febbraio 2018, improvvisamente un 25enne a bordo della propria auto è precipitato in un incubo reale. Erano da poco passate le 22.15 quando all’incrocio tra via Boni e via Ferrucci si è ritrovato con una pistola puntata alla testa. Fra il buio della sera e la luce dei lampioni il giovane si è trovato davanti agli occhi il gelido ferro di una rivoltella impugnata da un uomo che gli ha ordinato di scendere.

Con il fiato fermo in gola, i brividi di freddo, e la tremarella nella pelle, il ragazzo è sceso dall’auto senza opporre resistenza. L’uomo è così salito nel mezzo ed è scappato via. 

Ancora sotto shock il giovane si è rifugiato nella vicina palazzina e ha suonato i campanelli dei condomini chiedendo di essere aiutato. Ha raccontato loro che il rapinatore lo avrebbero voluto ammazzare. 

Le persone del palazzo hanno così chiamato il 113 che è intervenuto immediatamente sul posto con alcune pattuglie, intanto che sono iniziate le indagini. È stato necessario l’intervento anche dell’ambulanza per soccorrere il giovane in evidente stato di shock.

E questa è purtroppo la Prato di oggi. Quella che un tempo era la città del tessile, che le aziende lavoravano 24 ore su 24, e anche 7 giorni su 7, dove il solo pensiero di criminalità era assai vago, si è completamente trasformata. È diventata una città dove nessuno ha il diritto di sentirsi sicuro da niente e da nessuno. Su questo ci sarebbe da puntare il dito sul nostro Stato, uno Stato che non funziona come dovrebbe e questo grazie alla mala politica, locale e nazionale, che ci ha gestiti e che pare non essere intenzionata a investire denaro sulla sicurezza, lasciando così terreno facile ai malintenzionati.