BIO

I Nakhash nascono nel 2014, con l’obiettivo di produrre inediti. La formazione vede Elisabetta Rosso alla voce, synth e chitarra ritmica, Riccardo D’Urso, come chitarra solista e seconde voci, Simone Bussa al basso e Andrea Mastroberardino alla batteria. 

Nel 2015 vincono il San Jorio Festival con il singolo Crossroads e cominciano il primo tour, ospiti di palchi come Asti Musica, Collisioni, Hiroshima Mon Amour e Viper. 

Attraverso l’Emergenza Festival si presentano sul palco dell’Alcatraz come una delle migliori quattro band italiane nella musica emergente. Seguono collaborazioni con musicisti e produttori di calibro nazionale mantenendo un sound grezzo, con l’anima rock ma sporcato da contaminazioni pop, indie, alt e grunge. 

Nel 2023 è uscito sotto Pan Music Production l’album “Cosa Resta”, e l’ultimo singolo dell’album “Romantica”è stato nominato il mio miglior singolo di gennaio 2023 da SkyTg24. I Nakhash stanno attualmente lavorando al nuovo progetto in uscita.

“GONNA”

“Gonna non doveva essere registrata, avevamo già pronto il calendario per i brani del nuovo progetto, ma abbiamo deciso di cambiare tutto”, ha raccontato Elisabetta Rosso, cantante e chitarra ritmica dei Nakhash.

“Gonna è nata a fine dicembre, ero tornata dopo una serata a casa, da giorni avevo una mezza melodia in testa, a quel punto all’una di notte è uscita la canzone, bridge, strofa, ritornello, testo, tutto insieme.”

“Ho portato lo scheletro del brano in saletta, l’abbiamo ascoltato tutti insieme e in tre ore ha preso forma, diventando così il primo singolo del nostro nuovo progetto”
 

Il significato della canzone

“Credo che ogni canzone abbia un nome e un cognome, Gonna ne ha più di uno”, spiega la cantante. Il brano racconta il passaggio all’età adulta. “Quando hai 16 anni pensi di poter essere chiunque mantenendo saldi i tuoi ideali e i tuoi desideri, poi ovviamente le cose cambiano”.

Gonna racconta la difficoltà di diventare grandi rimanendo fedeli a sé stessi. “Spesso per crescere è molto più semplice entrare su binari predefiniti, seguire le convenzioni, la prassi, i modi di vivere che sono preconfezionati per la propria età. Gonna urla l’opposto, parla della crescita per tentativi, anche sbagliando. L’obiettivo, è diventare adulti a modo proprio”.

Un percorso più difficile, doloroso e a volte solitario. E qui si torna ai nomi e cognomi. “È capitato che persone importanti si siano allontanate proprio perché si sono scelte strade diverse, modi diversi di crescere. Questa canzone la dedichiamo a loro, con la speranza che tra un paio d’anni – come scriviamo nel pezzo – ci incontreremo davanti alle vetrine nel periodo di Natale”. Gonna è anche una resa dei conti, dove si tirano le somme per capire cosa tenere e cosa no per andare avanti nel proprio percorso di crescita (questo è un riferimento al primo album della band).

Il cuore del brano sta in una frase “non voglio più morire giovane”, qui è racchiusa la frattura della crescita.

Lo stile

Gonna ha preso ispirazione dai generi alt, indie, pop, garage. “È una power ballad bella incazzata (si può dire?) con dei tratti di riscatto e disperazione”.
I suoni vanno a riflettere questa dicotomia, dalle chitarre più morbide a inizio brano, alle distorsioni dissonanti che strizzano l’occhio all’estetica grunge.

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