PARLARE DI SEPARAZIONE AI FIGLI

di Elisa  Chiappinelli

Quando lavoro insieme alle persone che stanno affrontando la fase di separazione, spesso comprensibilmente noto la difficoltà a gestire il momento della comunicazione ai figli di una decisione così importante. La separazione è per l’intera famiglia un momento delicato e critico, ma ogni crisi (dal greco: scelta) porta con sé la possibilità di un cambiamento e di nuove opportunità. L’idea di affrontare l’argomento più tardi possibile, pensando così di alleviare il dolore dei figli a volte cela la propria difficoltà a esplicitare un dolore: quando qualcosa viene detto infatti quel qualcosa diventa concreto! Una prima attenzione quindi dovrebbe essere posta sul tentativo di non cadere nell’errore di iniziare ad informare i figli solo a giochi fatti, senza potergli dare il tempo di organizzare le proprie emozioni. I genitori sono le figure di riferimento più importanti per i figli ed è fondamentale che il rapporto sia regolamentato da due elementi, sincerità e chiarezza per questo motivo la separazione deve essere gestita non coinvolgendoli nel conflitto e comunicando ciò che sta succedendo in modo chiaro ed autentico. Non ci sono regole precise o uguali per ogni coppia come non è mai uguale il vissuto individuale che conduce alla separazione per quanto questo, alla fin fine, tenda ad essere omologato nel trasferimento delle deleghe che la coppia opera nei confronti dell’avvocato, tuttavia si possono considerare utili delle basilari linee guida. Di fondamentale importanza è la possibilità di empatizzare con i figli, accogliendo le emozioni che provano, rispecchiandosi in loro con semplici parole: ‘capiamo il dolore e ci dispiace… abbiamo preso la decisione di separarsi e non torniamo indietro’, evitando di lasciare spazio ad interpretazioni, piuttosto facendo il possibile per accogliere ansie e paure. Non sempre si è in grado di alleviare la sofferenza dei figli, ma per crescere figli sani non è necessario fare tutto ma piuttosto cercare di fare le cose giuste correggendo il tiro quando ci si accorge di non aver raggiunto l’obiettivo adeguato e desiderato; i figli ameranno le nostre imperfezioni e capiranno di non avere accanto dei supereroi! Possiamo dirgli che siamo stanchi, tristi, arrabbiati in modo da aiutarli a dare un nome alle sensazioni che provano certamente anche loro; il concetto di separazione potrebbe spaventarli perché esso è qualcosa che difficilmente l’essere umano digerisce, ma il modo per favorire un maggior assorbimento c’è.. E’ importante usare un linguaggio molto semplice, adattandolo in funzione dell’età e della maturazione. Nei primi tre – quattro anni di vita i bambini non hanno gli strumenti per comprendere pienamente il significato di separazione fra i genitori, di conseguenza la sola comunicazione potrebbe creare disorientamento; sarebbe quindi auspicabile garantirgli la possibilità di stare spesso anche con il genitore non affidatario in modo da fargli capire che se anche questo non è più in casa, non mangia insieme a lei/lui e non dorme più nella sua stessa casa c’è ancora, c’è sempre. Con i figli più grandi le motivazioni dovranno essere più profonde, senza però entrare nel dettaglio evitando di coinvolgerli nelle dinamiche di coppia. Non esporre i figli a conflitti è una regola base e sacro santa che vale per tutti e per tutte le età. Di contro il fatto di ricreare occasioni per stare tutti insieme non è una regola assoluta, tutto dipende dal rapporto fra i genitori, così come non sempre è necessario comunicare insieme l’intenzione di separarsi, importante è dire le stesse cose con sincerità e chiarezza magari specificando “mamma e babbo saranno sempre mamma e babbo per te!!”. Altri punti da tenere in considerazione: – Fare in modo che i figli non risentano troppo della nuova situazione, tentando per quanto possibile di mantenere le routine quotidiane. – Escluderli dalle responsabilità che potrebbero erroneamente addossarsi; ciò non significa che il genitore deve sentirsi in dovere di risarcire il figlio di un torto subito piuttosto potrebbe essere l’occasione per insegnargli che nella vita possono esserci momenti critici ma che sono superabili. – Evitare di mettere in discussione l’altro genitore piuttosto incoraggiare il bambino a telefonargli quando dimostra di averne nostalgia. – Chiedere aiuto ad un professionista se non ci si sente in grado di fronteggiare la situazione con serenità. Su questo ultimo punto una considerazione fondamentale: il genitore che sta attraversando la separazione non dovrà chiedersi soltanto quanto stiano soffrendo i figli ma anche come lui stesso abbia accettato ed assimilato fino in fondo questo dato. La separazione emotiva comporta uno sforzo enorme ed è la componente più importante da salvaguardare sia per il proprio benessere che per il benessere del legame genitoriale …. che è quello che non dovrebbe mai separarsi!

Dott.ssa Elisa Chiappinelli –

psicologa e psicoterapeuta