PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO DEI CASCAMI TESSILI, IL SINDACO FA VISITA ALL’ORDITURA COLZI DI VIA VENEZIA E DICE: «DA UN PROBLEMA A UN’OPPORTUNITÀ»
Il sindaco Lorenzini ha fatto visita a Elisa Colzi, giovane imprenditrice, che, dopo la morte improvvisa del padre, ha rilevato l’azienda di famiglia e dopo il trasferimento nel 2015 nel distretto montemurlese ha conosciuto una nuova crescita
Non è semplice fare impresa, ma lo è ancor più se ai problemi quotidiani si aggiunge anche l’incognita dello smaltimento degli scarto delle lavorazioni artigiane. A questo proposito ieri il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, ha fatto visita all’Orditura Colzi Fabrizio di via Venezia, gestita con passione da Elisa Colzi, 38 anni, imprenditrice che nell’ultimo periodo, come tanti altri artigiani, ha dovuto fare i conti con il problema del mancato smaltimento degli scarti tessili per il blocco delle discariche. Nell’ultimo periodo il capannone si è riempito di sacchi neri che nessuno, nonostante i solleciti, provvedeva a ritirare, come racconta la stessa Elisa: « Abbiamo attraversato grosse difficoltà. A mio parere il problema degli scarti tessili non è stato affrontato in maniera corretta, doveva esserci un piano b, una soluzione alternativa. Ma così non è stato e citroviamo in un limbo, senza risposte concrete ma con tanti interrogativi. Anche ora qui in azienda abbiamo stoccati diversi sacchi neri, che nessuno ritira». Elisa è impegnata nella Confartigianato e anche attraverso l’associazione di categoria ha cercato di affrontare il problema, senza però arrivare ad una soluzione. Nelle ultime settimane la situazione dello stoccaggio dei sacchi con i cascami era diventata insostenibile, tanto che Elisa si è dovuta rivolgere ad una ditta esterna per il ritiro dei sacchi:« Dopo numerose telefonate a Programma Ambiente, siamo stati costretti a chiamare un’azienda che si occupa dello smaltimento da fuori provincia con un notevole aggravio di costi. In azienda lo spazio è limitato e con lo stoccaggio dei sacchi dei cascami sorgevano anche problemi di anticendio. Noi siamo una piccola ditta artigiana e questi costi incidono molto. Purtroppo ci siamo trovati a dover risolvere un problema non nostro».
Il sindaco Mauro Lorenzini a questo proposito ha ribadito che «le aziende non saranno lasciate sole. Come ho già avuto modo di dire, il Comune di Montemurlo, insieme agli altri sindaci della provincia con capofila Prato, è disponibile ad aprire un tavolo di discussione con la Regione, competente in materia». Inoltre per il sindaco Lorenzini i cascami tessili devono diventare da un problema una risorsa:« Auspico che il nuovo Governo stanzi risorse adeguate per attivare un ciclo virtuoso del riciclo. I cascami tessili, che oggi sono un problema per la difficoltà di smaltimento, devono diventare un’opportunità, ma a questo proposito servono adeguati incentivi».
L’orditura a campioni Colzi Fabrizio nasce nel 1985 in via Cava a Prato. Nel 1999, in parallelo agli studi universitari, la giovane Elisa Colzi inizia ad affiancare il padre in azienda :« Dopo l’improvvisa morte di mio padre nel 2011 mi sono trovata a 32 anni catapultata in questa realtà. Mi sono così ritrovata ad dover essere donna e imprenditrice, e non è stato facile per la conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia. ma questo lavoro mi ha portato grandi soddisfazioni». Nel 2015 arriva poi la decisione di trasferirsi nel distretto montemurlese:« All’inizio non è stato semplice decidere di lasciare via Cava, ma ultimamente eravamo rimasti solo noi e i cinesi. Dopo qualche perplessità iniziale, la scelta di aprire in via Venezia a Montemurlo è stata quella giusta e ne siamo soddisfatti. A Montemurlo abbiamo trovato persone disponibili e terreno fertile per la crescita delle aziende. Inoltre abbiamo avuto un notevole incremento di lavoro perché qui ci sono tante aziende per le quali lavoriamo». Un trend positivo che ha portato anche ad un incremento dell’organico. Elisa, infatti, ha uno staff tutto al maschile, 3 operai sotto la quarantina, il fratello Alberto, 22 anni, che dopo il diploma al Buzzi, ha seguito la sorella in azienda, e il marito Denis Propenso, che, oltre ad essere la migliore spalla di Elisa, è anche un collaboratore esterno dell’azienda. «Quando abbiamo avuto il ricambio generazionale alla guida dell’azienda, abbiamo attraversato momenti difficili- conclude Elisa – Invece, nonostante tutto, siamo riusciti ad andare avanti e addirittura a incrementare l’organico: a gennaio scorso abbiamo trasformato il contratto a chiamata di un ragazzo che da qualche tempo lavorava per noi in un’ assunzione a tempo indeterminato. Una gran bella soddisfazione».