LOTTA ALLA LUDOPATIA: A PRATO IL FILM ISPIRATO AL LIBRO DI MARCO BALDINI
Prato – Da una indagine della Espad riferita al 2015 viene fuori che in Italia, tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 19 anni, il 48% ha giocato almeno una volta d’azzardo e il fenomeno è diffuso in misura doppia tra i maschi. Un ulteriore motivo di allarme è la possibilità di giocare d’azzardo teoricamente per chiunque online, quindi anche per i minori.
Dati più recenti dicono che 16% degli studenti almeno una volta alla settimana spende denaro per slot machine, scommesse sportive o gratta e vinci. Di qui l’interessante iniziativa “Non chiamiamolo gioco” (Gioco d’azzardo e dipendenza), promossa dalla Provincia di Prato in collaborazione con le associazioni CEIS di Prato e Senza Veli sulla Lingua con sede a Milano, che coinvolge gli studenti di diversi Istituti Superiori di Prato, perché oggi più che mai è importantissimo affrontare il fenomeno del gioco d’azzardo soprattutto nelle scuole, perché è lì che si può fare una prima opera di prevenzione.Infatti è sempre più forte la consapevolezza che bisogna coinvolgere i giovani, rendendoli partecipi di quanto sia dannoso il gioco d’azzardo in tutte le sue forme e che il contrasto al fenomeno può anche partire attraverso il coinvolgimento dagli operatori, all’associazionismo dei pazienti, dei familiari, dei volontari, alla realtà universitaria, agli enti locali, al mondo della scuola, della cultura, alle associazioni sportive, alla società civile.