Aumento dei biglietti Cap, per il sindaco Lorenzini “inaccettabile perché si colpiscono le fasce più deboli e ci si dimentica delle periferie”
Con le nuove tariffe la tratta Montemurlo – ospedale, andata e ritorno, costa 8,20 euro. ll sindaco di Montemurlo si farà promotore di un incontro con i sindaci della provincia, Cap e Regione per trovare una soluzione più equa. Il primo cittadino di Montemurlo si chiede come mai dalla stazione di Prato ci sia ogni quarto d’ora un bus per Firenze via autostrada e poi non si trovino i soldi per mettere anche una sola corsa diretta per l’ospedale: periferie ignorate a favore dei grandi centri urbani
Dallo scorso 1 luglio anche nella provincia di Prato è entrata in vigore la nuova disciplina prevista dal cosiddetto “accordo ponte”, che regolerà il trasporto pubblico toscano per i prossimi due anni. Cambiano così le tariffe degli abbonamenti e degli biglietti della Cap, non più calcolati ad area e tempo ma a chilometri.
Una decisione che per il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, è un ritorno al passato: «Si tratta di una scelta inaccettabile perché colpisce le più fasce deboli della popolazione, come studenti, anziani, persone indigenti, cioè tutti coloro che non hanno alternativa per muoversi che usare il mezzo pubblico. Inoltre, con questi aumenti ingenti del prezzo del biglietto si scoraggia l’uso dei mezzi pubblici anche per finalità ambientali e di riduzione dell’inquinamento; un aspetto non di secondaria importanza in un’area come la nostra, dove, soprattutto d’inverno, dobbiamo fare i conti con gli alti livelli di pm10 in atmosfera. Quindi, chi può, sicuramente preferirà usare l’auto per spostarsi o il taxi che, a questi prezzi, diventa davvero competitivo». E a sostegno della propria tesi il sindaco Lorenzini porta un esempio concreto: «Montemurlo dista dall’ospedale Santo Stefano di Prato 7,2 km (distanzacalcolata tra il municipio e l’ospedale n.d.r.). Purtroppo, però non c’è un collegamento diretto e quindi gli utenti sono costretti a raggiungere con la Lam Viola la stazione centrale di Prato e da qui prendere un altro bus che gli porti finalmente all’ospedale. Per compiere questa tratta, oltre al dispendio di tempo, fino allo scorso 30 giugno, si spendevano 1,70 euro. Adesso con le nuove tariffe a fascia chilometrica i cittadini montemurlesi sono costretti a fare due biglietti, uno per la fascia extraurbana da 10-20 km (il percorso è calcolato fino alla stazione centrale n.d.r) per un costo di 2,60 euro e uno urbano del valore di 1,50 euro per un totale di 4,10 euro a tratta.Cioè una sola persona, che ha la necessità di raggiungere l’ospedale per cura o per assistere un parente, per fare andata e ritorno da Montemurlo spenderà 8,20 euro. Cifre folli. Con il biglietto a tempo, invece, si riusciva a compiere l’intero tragitto con un unico bigliettoben più basso». Il sindaco Lorenzini continua il suo ragionamento portando un altro esempio:« Non capisco perché i miei cittadini sono costretti a fare numerosi cambi per raggiungere l’ospedale o le scuole cittadine, quando invece dalla stazione centrale di Prato, ogni quarto d’ora parte un autobus direzione Firenze via autostrada (per poi rimanere imbottigliati nel traffico!), il cui costo del biglietto è di 2,60 euro. Ritengo inopportuno che l’autobus debba fare concorrenza alla rotaia – visto anche il potenziamento del numero di corse dei treni sulla tratta Firenze- Pistoia- e non capisco il perché si sia optato per una frequenza così accentuata sulla tratta Prato – Firenze, già ben coperta dal treno, appunto. Sicuramente questo servizio costa moltissimo ai contribuenti. Non sarebbestato meglio, allora, spendere questi soldi per potenziare i servizi in periferia? Montemurlo, solo per fare un esempio, da tanto tempo chiede di avere, almeno una corsa diretta al giorno per l’ospedale durante il passo pomeridiano. Questa, come altre, sono scelte, a mio avviso, incomprensibili e difficilmente giustificabili, e di fatto favoriscono solo le aree urbane, penalizzando notevolmente le periferie, in un territorio come quello toscano fatto da piccoli e piccolissimi centri diffusi».
Interrogativi ai quali il sindaco Lorenzini è deciso a chiedere risposte alla Cap e alla Regione : «L’organizzazione dei trasporti non può essere fatta secondo la logica dell’urbano e dell’extra-urbano, ma deve seguire, a mio avviso, un criterio omogeneo d’area pratese. Per questo motivo chiederò un confronto con i sindaci della provincia, la Cap e l’assessore Vincenzo Ceccarelli della Regione. Un problema al quale dobbiamo trovare una soluzione».