IPER, LA GRANDE I con MELINDA e UNICA insieme a San Patrignano nella lotta contro le dipendenze

Si chiama  “Spicchi di Vita” il progetto che prevede la vendita di mele e arance a sostegno del progetto di prevenzione “WeFree”

IPER, LA GRANDE I, realtà della Grande Distribuzione nota anche per il suo impegno a supporto e sostegno di attività di charity di elevato spessore, quest’anno ha scelto le mele Melinda e le arance di UN.I.C.A. Srl per lanciare un’importante iniziativa di forte impatto sociale a favore della prevenzione e della lotta alle dipendenze. Il progetto si chiama “Spicchi di Vita per San Patrignano”, e prevede la realizzazione di uno speciale vassoio di 4 mele Golden in co-branding tra IPER, LA GRANDE I, San Patrignano e Melinda e una rete da 2 chili di arance tarocco in co-branding tra IPER, LA GRANDE I, San Patrignano e Unica Srl. I prodotti si possono già trovare nei punti vendita IPER di tutto il territorio nazionale fino a giugno 2019. Parte del ricavato sarà devoluto alla comunità di San Patrignano per poter continuare il progetto WeFree, focalizzato sulla prevenzione all’uso degli stupefacenti a partire dall’età scolastica.

“Siamo orgogliosi di avere l’opportunità di supportare in maniera concreta questo progetto, per il quale devolveremo parte del ricavato delle vendite delle nostre mele, che per l’occasione diventeranno ancora più buone. Si tratta di una ulteriore conferma della vocazione solidale di Melinda, che da tempo investe in attività di Responsabilità Sociale d’Impresa – dichiara Andrea Fedrizzi, Responsabile Marketing del Consorzio  Una collaborazione per la quale ringraziamo gli amici diIPER e San Patrignano, che conta anche sulla partecipazione corale di tanti  italiani. Scegliendo le nostre mele, oltre a qualità e gusto, con questa operazione sarà garantito un futuro migliore ai nostri giovani, con cui è essenziale iniziare a dialogare  precocemente su un tema cruciale come quello delle dipendenze”. 

“Le arance rosse hanno insite in se stesse “positività” – affermano dalla sede di UN.I.C.A. srl , azienda agrumicola siciliana, sita a Scordia –  Infatti grazie alle antocianine  che contengono e che le rendono rosse e succose sono un vulcano di salute ed energia, così come il territorio etneo in cui vengono prodotte. Siamo da sempre attenti ai temi sociali e a comunicare i valori sani della vita e orgogliosi di poter contribuire con le nostre retine di tarocco al progetto WeFree”.

IPER, LA GRANDE I – afferma Antonella Emilio, Direttore Relazioni Esterne e Responsabile CSR – rinnova la collaborazione e promuove le iniziative intraprese da San Patrignano sostenendo così questo nuovo progetto di solidarietà. Numerose sono state negli anni le iniziative che IPER ha intrapreso con  la Comunità aprendo i suoi punti vendita alle produzioni enogastronomiche, aiutando alcuni ragazzi della Comunità al momento del reinserimento nella società e ospitando diverse attività di raccolta fondi. Ancora una volta i nostri clienti saranno determinanti nel sostenere la comunità di San Patrignano attraverso l’acquisto di un prodotto come le mele che in questo momento assume un forte significato valoriale che, mentre lancia un appello, contribuisce alla consapevolezza e alla sensibilizzazione di tutti i nostri clienti”.

“L’acquisto del prodotto diventa segno di apprezzamento nei confronti di imprenditori illuminati capaci di creare valore a vantaggio di tutti, attraverso iniziative concrete che come in questo caso rappresentano un importante progetto di responsabilità sociale.  Siamo davvero grati a Melinda e a chi, attraverso la propria spesa, deciderà di dare importanza alla prevenzione, principio cardine della mission di San Patrignano al pari di recupero e formazione – spiega Antonio Tinelli, amministratore dell’area fundraising della comunità – Il tema della presenza delle droghe tra i giovani, sui banchi di scuola, è di stringente attualità e il nostro progetto WeFree scende in campo ogni anno raggiungendo 50mila studenti in tutta Italia proprio per alzare la guardia sull’uso di sostanze stupefacenti pericolosamente normalizzate, contrapponendo a queste la centralità di valori sani e messaggi educativi efficaci”.