Giorno della memoria, Montemurlo intitola un giardino a Sergio De Simone, il bambino vittima dell’Olocausto e conferisce la cittadinanza alle sorelle Bucci
Venerdì 18 gennaio alle ore 9,30 la deposizione della targa alla scuola dell’infanzia “Ilaria Alpi di Oste” e alle 10,30 in Sala Banti incontro con le sorelle Andra e Tatiana Bucci, le più giovani sopravvissute alla Shoah
Il giardino della scuola dell’infanzia “Ilaria Alpi” di piazza Amendola a Oste sarà intitolato a Sergio De Simone, il bambino napoletano deportato nel campo di sterminio di Auschwitz e morto nel 1945 ad Amburgo per le torture subite.
Venerdì 18 gennaio alle ore 9,30, in occasione delle celebrazioni montemurlesi del Giorno della Memoria, il sorriso spezzato di questa vittima innocente della barbarie nazista sarà ricordato grazie all’apposizione di una lapide in suo onore, realizzata dal Comune di Montemurlo grazie al contributo della Regione Toscana. Interverranno la presidente del consiglio comunale, Antonella Baiano, il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, il sindaco Lorenzini, il vice sindaco Simone Calamai e l’assessore alla pubblica istruzione, Rossella De Masi.
Sergio De Simone fu l’unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità selezionati come cavie umane per gli esperimenti medici compiuti dal dottor Kurt Heissmeyer nel campo di concentramento di Neuengamme ad Amburgo. Al termine dell’esperimento tutti i 20 bambini e i loro accompagnatori furono uccisi nei sotterranei della scuola amburghese di Bullenhuser Damm.
Una storia tragica e dolorosa, che le sorelle Andra e Tatiana Bucci, cugine di Sergio De Simone, le più piccole superstiti italiane del campo di sterminio di Auschwitz, non smettono di raccontare alle centinaia di ragazzi che incontrano ogni anno in occasione del Giorno della Memoria e che il Comune di Montemurlo non ha voluto ignorare. « Per tantissimi anni non si sapeva che fine avesse fatto il piccolo Sergio – spiega la presidente del consiglio comunale, Antonella Baiano – Poi negli anni Ottanta, grazie al lavoro investigativo di un tenace giornalista tedesco, si è fatta luce su questa tragica vicenda, della quale i nazisti volevano cancellare ogni traccia. Ricordare Sergio De Simone significa riaffermare con forza che la memoria è più forte di ogni tentativo di revisionismo e che i nazisti, pur avendo ucciso così tante innocenti vite, hanno fallito nel loro intento di cancellare ogni traccia di quella barbarie». Alle ore 10,30 al teatro della Sala Banti poi il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, conferirà la cittadinanza onoraria ad Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoa:« Oggi si respira tanto odio e indifferenza verso le tragedie dell’umanità, per questo la memoria diventa sempre più un dovere ed una necessità, soprattutto per dare la possibilità alle nuove generazioni di conoscere e capire – dice Lorenzini – Conferire la cittadinanza onoraria alle sorelle Bucci significa dar voce a due tra le ultime testimoni della deportazione e impedire che le coscienze possano essere sedotte e oscurate dallo stesso male che alimentò il nazi-fascismo».L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana.
Le celebrazioni del Giorno della Memoria proseguono poi a Montemurlo sabato 26 gennaio ore 15 con l‘inaugurazione della mostra, allestita nella pieve di San Giovanni Decollato alla Rocca, su Massimiliano Kolbe, il francescano polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Padre Kolbe è stato beatificato nel 1971 da papa Paolo VI, che lo chiamò “martire dell’amore”. Il 27 gennaio alle ore 16, sempre nella pieve di San Giovanni, Angela Esposito, missionaria dell’Immacolata- Padre Kolbe presenta “Luce ad Auschwitz”, la testimonianza di uno scenografo, Marian Kolodziej, che nei suoi quadri racconta le terribili esperienze vissute nei campi di prigionia. Infine, interverrà Sandro Ventura del Movimento per l’Ebraismo progressivo e dell’Anpi Montemurlo che racconterà la vicenda della famiglia Brunetti che durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò e nascose una famiglia ebrea. L’iniziativa sarà intervallata da musica a cura del Trio107 e letture di testi di Primo Levi. Il calendario di eventi alla Pieve della Rocca è promosso dall’associazione Borgo della Rocca, Parrocchia del Sacro Cuore e Comune di Montemurlo.