Vicissitudini , non ancora terminate, del nostro nuovo Ospedale nonostante i ripetuti “avvertimenti “,dettati dal buon senso, di molti cittadini e associazioni
“Quando si comincia male , si finisce peggio” Non vorremmo proprio che la “morale” di questo proverbio trovasse concreto riscontro nelle vicende del nostro nuovo Ospedale così inizia Roberto Risaliti del CPAP. Molte voci dicevano da anni, prima di iniziare i lavori, che era piccolo, ma chi doveva ascoltare faceva orecchie da mercante. Molte voci dicevano che un Ospedale del genere, per intensità di cura, per ben funzionare avrebbe avuto bisogno di un territorio pronto per rispondere alle nuove esigenze: case della salute, cure intermedie e quant’altro. Invece quasi niente è stato preparato. Altre voci indicavano l’area del nuovo Ospedale come soggetta a rischio idrogeologico anche se i responsi erano tutti negativi. Ora, in base ad una legge del 2016, veniamo a sapere che questo rischio è presente in modo elevato e comporterà problemi ed inevitabili allungamenti dei tempi necessari per la costruzione della nuova ed indispensabile palazzina del S. Stefano. Noi ci auguriamo che tutto vada per il meglio anche se la pazienza di noi pratesi si sta esaurendo. Concludiamo, così, come abbiamo aperto queste considerazioni, con un altro proverbio: “non c’è peggior sordo di colui che non vuole (ha voluto) ascoltare.”