RENZI: APPROVATI GLI 11 DECRETI ATTUATIVI DELLA RIFORMA MADIA
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di Roberto Fiordi 23/01/2016
In seduta notturna, 19/20 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato le misure adottate sulla riforma della Pubblica Amministrazione. È arrivato il via libera del Governo ai primi undici decreti attuativi, che dovranno passare al vaglio del Parlamento. I decreti vanno dalla sospensione entro quarantotto ore dall’incarico e dalla retribuzione per il dipendente pubblico sorpreso in flagranza, sino al licenziamento. Sono previste anche misure sull’effettuare tagli alla spesa partendo proprio da una complessa ma efficiente riduzione delle amministrazioni pubbliche, con l’obbiettivo di passare da ottomila società pubbliche a mille.
Per fare una specie di sondaggio in questo ben fornito dossier, partiremo subito da quello maggiormente sentito, che riguarda i licenziamenti. Andiamo per ordine:
Renzi annuncia pugno duro per i furbetti del cartellino, che lui preferisce chiamare “Truffatori” e per i fannulloni della Pubblica Amministrazione. Si tratta di provvedimenti per rendere più facili i licenziamenti verso quei dipendenti pubblici che furbescamente si assentano dal lavoro. Ci sono nel web le immagini di un vigile che a Sanremo timbra il cartellino in maglietta e mutande. Questi si giustifica dicendo che abitando proprio lì non c’è nessuna truffa. Non è chiaramente un caso isolato quello, fenomeni analoghi nella Pubblica Amministrazione ce ne sono stati, come quelli di dipendenti statali che timbrano e se ne vanno a fare la spesa o altre cose ancora.
Il sindacato storce il naso e afferma che al Governo le norme sono già esistenti e che basterebbe applicarle. Due giorni non sono sufficienti perché il dipendente che viene sospeso e licenziato possa prendere le rispettive difese. Ma al vaglio delle cose, secondo il Governo, sono tanti centodue giorni da far passare per provvedere al licenziamento. E proprio per un fattore burocratico oggi non sempre l’azione disciplinare viene portata a compimento.
Fra i soggetti sottoposti a certe misure disciplinari, per dare maggiore credibilità alla Pubblica Amministrazione, a quanto dice il premier, oltre ai furbetti del cartellino, che timbrano e poi se ne vanno, rientrano anche i finti malati e i detentori dello sciopero bianco. E una stretta di cintura va anche per i manager della Pubblica Amministrazione e dirigenti, che se non procedono a eventuali licenziamenti rischiano il posto di lavoro loro stessi.
La casistica si arricchisce ancora di più con un focus sulle assenze reiterate, ovvero quelle ripetute che, forse, non a caso, i giorni della settimana più frequenti cadono di lunedì o di venerdì; e su quelle di massa, ovvero quando mancano all’appello gran parte dei dipendenti di un singolo ufficio.
Insomma, il posto fisso di Checco Zalone è stato messo al bando.
Il secondo punto illustrato dal premier Renzi prevede un netto ridimensionamento delle partecipate per ridurre in questo modo i costi per il mantenimento di quella che è stata definita la giungla delle partecipate. Dovrà essere fatta una ricognizione di esse, e a un anno di distanza dovranno essere eliminate le imprese pubbliche con fatturato inferiore al milione. Dovranno far seguito a queste le imprese non strettamente necessarie e quelle con più amministratori che dipendenti. La guida delle imprese dovrà essere affidata a un amministratore unico o a un consiglio di amministratori con un massimo di cinque membri. Nel primo anno si dovrebbe raggiungere la chiusura di due/tremila società pubbliche e nel corso degli anni l’obbiettivo è quello di passare da ottomila a mille. Anche le Camere di Commercio verranno ridotte e passeranno da centocinque a sessanta.
Il Corpo Forestale dello Stato, dove si tramanda l’antico sapore della quercia, come amano dire gli agenti del Corpo Forestale, verrà assorbito dall’Arma dei Carabinieri. Ciò ad eccezione delle competenze antincendio, che passeranno al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Verrà attuata la riorganizzazione delle funzioni dei corpi di polizia nel territorio, conferendo a ciascuno la sua area.
La riforma incentiva la fusione dei Servizi Locali Spa, acqua, luce, gas, trasporti, rifiuti e farmacie in distretti.
È previsto un maggiore avvicinamento nel rapporto fra il cittadino e la Pubblica Amministrazione e per far questo è stato preso in considerazione che ogni cittadino avrà il proprio domicilio digitale, attraverso il quale potrà gestire i propri rapporti con l’Amministrazione Pubblica.
E per quanto riguarda internet, verrà liberalizzato il diritto d’accesso agli archivi pubblici e il cittadino avrà diritto di ricevere i dati richiesti senza l’obbligo di motivazione entro trenta giorni.
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