Cittadinanza onoraria simbolica per i dieci bambini saharawi ospiti sul territorio
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La cerimonia di conferimento si è svolta ieri sera in Sala Banti. Il sindaco Calamai:« Un atto simbolico per affermare il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione»
Da ieri, domenica 21 luglio, i dieci bambini saharawi, ospiti sul territorio, sono cittadini onorari di Montemurlo. A conferire la cittadinanza onoraria simbolica ai piccoli ambasciatori di pace è stato il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai nel teatro della Sala Banti. I bambini saharawi hanno ricevuto una pergamena con il loro nome e, insieme alla bandiera della loro nazione d’origine, la Rasd, la Repubblica Saharawi democratica, hanno sventolato le bandierine italiane:« Si tratta di un atto simbolico per riaffermare il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione. – ha detto il sindaco Calamai – D’ora in avanti e fin tanto che i saharawi, esuli nel deserto algerino, non potranno ritornare nella loro terra, il Comune di Montemurlo concederà la cittadinanza onoraria a tutti i bambini saharawi che arriveranno sul nostro territorio. Un modo per tenere viva l’attenzione sulla lotta pacifica di una popolazione che da oltre 40 anni combatte per vedersi riconosciuto il diritto di vivere in libertà nella propria terra, il Sahara Occidentale».
Il Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, avrebbe dovuto, secondo le deliberazioni della Corte Internazionale dell’Aia e delle numerose risoluzioni dell’ONU, esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione fin dal 1975, ma nello stesso anno il territorio, in occasione della cosiddetta “Marcia Verde”, fu invaso ed occupato dal Marocco. A seguito di tale invasione, parte della popolazione nativa fu costretta a fuggire, sotto i bombardamenti dell’aviazione marocchina, verso l’Algeria dove vive da allora in campi di rifugiati nell’inospitale deserto algerino nei pressi di Tindouf, in condizioni al limite della sopravvivenza.
I bambini saharawi in questa settimana di vacanza ai piedi della Rocca sono stati ospiti delle famiglie montemurlesi che hanno aperto le loro case ai piccoli ambasciatori di pace, e del gruppo trekking “La storia camminata” che si è occupato anche dell’animazione delle giornate per il gruppo dei saharawi. I bambini infatti hanno svolto numerose attività, sono stati in piscina, hanno visitato la fattoria didattica Del Bello a Vaiano, hanno preso parte alle manifestazioni della città come “Montemurlo sotto le stelle”. Un impegno che è stato sottolineato dall’assessore alle politiche sociali Alberto Fanti che ha voluto ringraziare l’associazione e tutte le famiglie per la disponibilità e la concreta solidarietà dimostrata.