Fare un tiro di coca non è normale

Alla vigilia di ferragosto, il presidente della comunità San Patrignano Piero Prenna interviene sui recenti fatti di cronaca legato all’uso di cocaina

Una 16enne in coma dopo un festino a base di droga e alcol a Pisa. Un’altra ragazza giovanissima che si mette a  tirare cocaina come se nulla fosse in metro a Milano. Due episodi che sottolineano ancora una volta il drammatico abbassamento della percezione del rischio rispetto l’uso di una sostanza il cui utilizzo normale non è. Eppure all’insegna di “che cosa vuoi che sia un tiro di coca”, ci troviamo ancora una volta a sperare che una giovanissima si risvegli quanto prima dal coma dopo aver aggiunto all’alcol un’offerta a cui non poteva dire di no.

E come avrebbe potuto, a soli 16 anni, di fronte ad un gesto che ormai appare sdoganato dai più? Talmente sdoganato che una ragazza poco più grande di lei si è sentita libera di farlo in metropolitana. E ci preoccupa molto che in questi due casi le protagoniste siano proprio due ragazze, genere storicamente in  minoranza nell’uso di sostanze in rapporto al genere maschile, ma che oggi registra un consumo in aumento, come dimostrano le sempre più numerose richieste d’aiuto in comunità.

Serve allora un impegno maggiore e comune da parte delle istituzioni e di tutta la società civile, famiglia, scuola e tutte le agenzie educative in primis, perché si smetta di dare per scontato che la droga faccia parte della nostra società, tornando invece a considerarla non solo un problema, ma ancor più un’emergenza. Ci si concentri sull’educazione e sulla prevenzione in favore dei nostri giovani perché tornino a divertirsi e ad affrontare la realtà di tutti i giorni senza il bisogno di sostanze che li facciano credere di essere più forti.