Montemurlo “riciclona certificata”. La raccolta differenziata nel 2019 supera la soglia dell’ 80%, il miglior risultato della provincia
Intanto, in attesa della fine della pandemia il sindaco Calamai con un proprio decreto nomina i primi ispettori ambientali per scovare abusi e illeciti in materia di gestione rifiuti
A Montemurlo la raccolta differenziata nel corso del 2019 ha superato la quota dell’80%, raggiungendo l’ 80,28%, il risultato migliore di tutta la provincia di Prato. A certificarlo è stata la ARRR – Agenzia Regionale Recupero Risorse, la società in house della Regione Toscana che lavora a supporto delle politiche regionali in tema di rifiuti ed energia. Montemurlo dunque è l’unico comune della provincia di Prato che riesce a superare la soglia dell’80% di raccolta differenziata,un risultato frutto della raccolta porta a porta e dell’impegno e della serietà con cui i montemurlesi in questi anni hanno portato avanti la raccolta differenziata:« Dobbiamo dire innanzitutto grazie ai montemurlesi per aver svolto sempre con grande attenzione la raccolta differenziata. – sottolineano il sindaco Calamai e l’assessore all’ambiente Alberto Vignoli – L’obbiettivo è ora consolidare e migliorare questo ottimo risultato continuando a investire sulle politiche ambientali». Una di queste azioni si chiama “ispettore ambientale”, la figura voluta dall’amministrazione comunale per la prevenzione e l’ accertamento delle violazioni previste dal Regolamento comunale in materia di gestione e raccolta differenziata dei rifiuti. Il servizio, che doveva partire a marzo scorso, è stato di fatto bloccato dalla pandemia, perché una delle funzioni proprie degli ispettori- che si occuperanno di verificare il corretto conferimento dei rifiuti trattati dalla raccolta porta a porta- è anche quella dell’ispezione dei sacchi dei vari materiali per verificare la correttezza della raccolta effettuata. Un’operazione che in questo momento non è possibile effettuare per motivi di sicurezza anti – Covid. Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai,infatti, aveva firmato già a marzo scorso il decreto con il quale nominava 26 ispettori ambientali. Si tratta di dipendenti di Alia servizi ambientali di Prato che hanno ottenuto la qualifica di “ispettore ambientale” dopo aver frequentato e superato il corso di formazione professionale tenuto dalla Polizia Municipale del Comune di Firenze.