Saharawi, i bambini sorridono al futuro. Un libro per sostenere i progetti di solidarietà nei campi profughi
Il libro raccoglie anche le immagini del gruppo di bambini saharawi, ospiti lo scorso a Montemurlo. L’assessore Fanti:« Un modo per tenere alta l’attenzione sulla questione saharawi e per sostenere i progetti di solidarietà nei campi profughi nel deserto algerino»
Sarà in vendita martedì 15 dicembre al Borghetto di Bagnolo dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 il libro di Alessandro Mayer “Saharawi, i bambini sorridono al futuro”. L’iniziativa è promossa dal gruppo trekking “La storia camminata” di Montemurlo con il sostegno del Comune. Il volume raccoglie una selezione di scatti di Alessandro Mayer dedicati ai bambini del popolo Saharawi, che dal 1974 vive in esilio e ancora lotta per la propria indipendenza. Questi intensi ritratti eseguiti in studio, presentati nel 2019 nel corso di una cerimonia al Comune di Sesto Fiorentino, sono accompagnati da poesie scritte dalla giornalista scrittrice Alessandra Bruscagli. Nel libro si trovano anche alcune foto del gruppo di bambini che la scorsa estate furono ospiti del Comune di Montemurlo e del Gruppo trekking ad Albiano.
La vendita del libro è a offerta libera e tutti i fondi raccolti saranno destinati al sostegno dei progetti di solidarietà, promossi nei campi profughi saharawi nel deserto algerino come la scuola per disabili o il centro anziani:« Il libro può rappresentare bel dono da fare a Natale. – sottolinea l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti– Un modo per tenere alta l’attenzione sulla questione saharawi e per sostenere i progetti di solidarietà nei campi profughi nel deserto algerino. Anche in questo anno così difficile non possiamo dimenticare i nostri amici saharawi ed è importante rinnovare la nostra vicinanza e solidarietà, soprattutto ora che è stata rotta la tregua con il Marocco che andava avanti da 29 anni».Per maggiori informazioni sull’acquisto del libro si può contattare Cinzia telefono3471933742
Nelle ultime settimane, infatti, si è riaccesa la guerra infinita nel Sahara Occidentale. Dal cessate il fuoco raggiunto con l’accordo di pace del 1991 tra Marocco e Fronte Polisario, la tregua armata nel Sahara Occidentale è rotta. Le forze armate marocchine hanno forzato il blocco nella zona cuscinetto del Guerguarat, nel Sahara occidentale al confine con la Mauritania, scatenando la reazione dei militanti saharawi che avevano formato un cordone di mezzi e persone per bloccare il flusso di merci come forma di protesta contro la violazione degli accordi sui territori contesi.Gli attivisti, che rappresentano le istanze autonomiste della Repubblica araba democratica saharawi, manifestavano per denunciare l’occupazione militare della propria terra da parte del Regno di Mohamed VI, la violazione dei diritti umani e lo sfruttamento delle proprie risorse economiche. Dal 13 novembre si combatte ormai anche lungo i 2.720 chilometri di uno dei muri più lunghi al mondo che percorre da nord a sud l’ex colonia spagnola. La barriera di sabbia costruita dal Marocco durante gli anni Ottanta divide in due il Sahara Occidentale, separando le terre occupate dalla monarchia marocchina nel 1976 (ad ovest) dal restante 20% (ad est), controllato dal movimento indipendentista Polisario.