A proposito di Prato Centrale e la DIRETTISSIMA
La chiusura quasi totale, e per un lungo periodo, dei trasporti ferroviari passeggeri sulla linea Prato Bologna, la storica DIRETTISSIMA, sta creando pesanti disagi ai cittadini della Provincia di Prato e zone limitrofe; naturalmente i più penalizzati risultano i residenti nei Comuni della Vallata, così inizia la sua nota scritta Roberto Risaliti del Comitato Provinciale Area Pratese.
I Pratesi si sentono isolati tanto più dopo il “declassamento” della Direttissima in seguito all’attivazione della Tav che ha eliminato la seconda città della Toscana (ormai titolo che sembra non avere alcuna rilevanza) dai grandi assi ferroviari in grado di garantire veloci collegamenti con le più importanti città italiane. La storica Prato-Bologna non deve “chiudere” ma essere rinvigorita. Ecco alcune idee. Prima di tutto devono essere aumentati gli Intercity che rimangono, pur sempre, un mezzo abbastanza veloce di collegamento diretto con Milano e Roma senza fastidiosi cambi di treno, soprattutto se con bagagli a mano. Si deve poi dare concreta attuazione alla famosa “metropolitana della Val di Bisenzio” creando altre stazioni di fermata lungo il tragitto Vernio-Prato sì da renderla preferibile alle “curve” ed agli ingorghi di traffico della 325. Si deve far diventare la Stazione di Prato Centrale un “terminal ferroviario” di smistamento del traffico verso Bologna-Firenze e Lucca-Versilia; un capolinea “a raggiera”, vista la posizione baricentrica della nostra città, con coincidenze favorevoli e comode in modo da incentivare i cittadini a spostarsi verso le tre direttrici usufruendo esclusivamente del servizio ferroviario. Sogni? Forse. Ma se non ci diamo una mossa rischiamo di diventare davvero una “enclave ferroviaria”.