Zona arancione, a Montemurlo il sindaco liberalizza gli orari di parrucchieri e centri estetici per diradare gli appuntamenti e consentire il rispetto delle norme anti-contagio
L’ordinanza già valida da domani. Il sindaco Calamai « Con l’ordinanza si consente di diradare il più possibile gli appuntamenti, di distanziare i vari clienti e far sì che siano rispettate scrupolosamente le norme di sicurezza anti- Covid. La zona arancione non è un “bomba libera tutti”, dobbiamo continuare a rispettare con grande attenzione le norme anti-contagio»
Da domani anche la provincia di Prato sarà in zona arancione. La decisione è stata comunicata dal presidente della Regione, Eugenio Giani, nel corso della riunione di stasera con i sindaci, nell’ambito della quale è stato valutato l’andamento dei contagi. Per consentire la ripartenza in piena sicurezza, il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha deciso di fare un’ordinanza, valida già da domani, 17 aprile, per consentire di liberalizzare gli orari di apertura di parrucchieri e centri estetici che a Montemurlo potranno rimanere aperti anche durante i festivi con il solo obbligo del rispetto degli orari del coprifuoco, dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, e di rimanere chiusi durante le festività nazionali.
Una soluzione che, come spiega il sindaco Simone Calamai, «vuole conciliare le necessità economiche della ripartenza con la tutela della salute dei clienti e dei lavoratori. Sappiamo che da domani con la zona arancione parrucchieri e centri estetici saranno subissati di richieste di appuntamento. Con l’ordinanza si consente di diradare il più possibile gli appuntamenti, di distanziare i vari clienti e far sì che siano rispettate scrupolosamente le norme di sicurezza anti- Covid. La zona arancione non è un “bomba libera tutti”, dobbiamo continuare a rispettare con grande attenzione le norme anti-contagio. Non è il momento di abbassare la guardia ma anzi di mettere ancora più impegno per consentire la piena ripresa in sicurezza». L’ordinanza è valida fino al 31 dicembre 2021 ed è di fatto la sospensione dell’ordinanza sindacale che disciplina gli orari di apertura dei servizi alla persona.