Comune di Montemurlo ha partecipato alla commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema

A rappresentare l’amministrazione comunale era presente il vice- sindaco, Giuseppe Forastiero

Questa mattina c’era anche il Comune di Montemurlo alla commemorazione di una delle stragi nazi-fasciste più terribili della storia del nostro Paese, quella di Sant’Anna di Stazzema, di cui proprio oggi, 12 agosto, ricorre il 77 esimo anniversario. Il Comune di Montemurlo ha partecipato in forma ufficiale alla celebrazione commemorativa dell’eccidio e a rappresentare l’amministrazione comunale era presente il vice-sindaco Giuseppe Forastiero insieme al gonfalone comunale e alla polizia municipale. Dopo la Messa in ricordo delle 560 vittime della strage, il corteo composto dai gonfaloni dei comuni toscani, è salito al monumento-ossario con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità.

Alla cerimonia hanno preso parte Deborah Bergamini, sottosegretaria ai rapporti con il parlamento, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, i parlamentari versiliesi, mentre il sindaco di Sant’Anna, Maurizio Verona, ha rilanciato la proposta di legge contro la propaganda fascista e nazista, che sarà discussa a breve in Parlamento. « Sono state raccolte oltre 250 mila firme ora tocca al Parlamento legiferare- sottolinea il vice-sindaco Giuseppe Forastiero– Sant’Anna Di Stazzema una ferita aperta in questo paese. È importante coltivare il valore della memoria e far capire alle generazioni più giovani che perseguire certe ideologie è una mossa criminale».

Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant’Anna. I numeri della strage sono agghiaccianti: 560 vittime, di cui 130 bambini( la più piccola Anna Pardini aveva solo 20 giorni), mentre sono 695 fascicoli i sulla strage nazifascista ritrovati casualmente nell’armadio della vergogna, riguardanti i crimini di guerra commessi dai repubblichini e dai nazisti.