Dante Nesi compie cent’anni: a festeggiarlo il sindaco Calamai e l’Arma dei carabinieri
Dante Nesi durante la Seconda Guerra Mondiale ha prestato il servizio militare nei carabinieri ed oggi la guerra in Ucraina risveglia in lui immagini e dolori che sembravano lontani. A brindare ai cento anni di Dante sono arrivati il sindaco Simone Calamai, il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Zamponi, il tenente di Montemurlo Quintino Preite e il presidente dell’associazione Carabinieri in congedo di Montemurlo, Gianluca Messineo
Grande festa oggi a Montemurlo per i cento anni di Dante Nesi. A celebrare l’ambito traguardo, oggi a casa di Dante in via Barzano sono arrivati il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, il comandante provinciale dei carabinieri di Prato, Francesco Zamponi, il comandante della tenenza di Montemurlo, Quintino Preite e il presidente dell’associazione carabinieri in congedo di Montemurlo, Gianluca Messineo. Dante Nesi, infatti, durante la seconda Guerra Mondiale ha prestato il servizio militare nei carabinieri ed è socio dell’associazione carabinieri in congedo. Era il 10 ottobre 1941 quando Dante Nesi, giovane contadino nella zona di Marucello (dove ora sorge la tenenza dei carabinieri di Montemurlo), raggiunse Roma per frequentare la Scuola allievi dei Carabinieri Reali. Da sempre musicista nella Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Montemurlo, durante il periodo militare fu preso come componente della fanfara della Scuola allievi carabinieri, dove suonò il sassofono. Purtroppo, l’allegria della musica della fanfara ben presto lasciò il posto all’orrore della guerra. Dante Nesi, infatti, il 15 luglio del 1942 fu inviato in Albania, con il compito di proteggere le stazioni dei carabinieri assaltate dai ribelli e ancora ricorda:«Non era una guerra, era peggio. Quando meno te lo aspettavi ti assalivano, compivano una strage e si dileguavano». Scene di guerra, di violenza e di morte che fanno ancora male a Dante, che sulle sue vicissitudini qualche anno fa ha scritto un bel libro di memorie. Una guerra che non pensava di rivedere alle porte d’Europa ed oggi, vedendo le immagini dell’Ucraina – come raccontano i figli – Dante si commuove e soffre. « Ho rischiato tante volte di morire, ma ce l’ho sempre fatta. Credo di avere un angelo custode che mi ha accompagnato per tutta la vita e mi ha sempre protetto, consentendomi di costruirmi, dopo tanto dolore e sofferenze patite in guerra, una bella famiglia». Nel 2019 Dante e la moglie, scomparsa la scorsa estate, avevano festeggiato i settantanni di matrimonio. Oggi a casa con Dante ci sono i suoi figli, Marco e Mario, che si prendono cura del padre amorevolmente e ogni sera si dilettano con lui in lunghe partite a carte, anche se a vincere è sempre il centenario che, nonostante l’età, è in splendida forma.«Sono davvero felice di aver potuto oggi, anche a nome di tutta la comunità montemurlese, poter festeggiare Dante Nesi. – ha detto il sindaco Simone Calamai– Un uomo che ha vissuto la guerra e ne ha conosciuto il suo volto più duro. Sarebbe bello che Dante potesse raccontare le sue esperienze ai ragazzi delle nostre scuole, preziose testimonianze contro ogni forma di violenza e intolleranza». Il sindaco Calamai ha omaggiato il centenario con una pergamena celebrativa, una pianta e un’immagine della Rocca di Montemurlo. Anche il comandante Zamponi e l’associazione carabinieri in congedo hanno portato vari doni all’ex carabiniere Dante Nesi.