Piano persone scomparse

È  stato approvato questa mattina dal Prefetto di Prato, Adriana Cogode, l’aggiornamento del Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, predisposto dalla Prefettura e condiviso con gli Enti ed Istituzioni locali, le Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco e tutte le componenti, comprese le Associazioni del volontariato che, a vario titolo, sono coinvolti nelle complesse attività finalizzate al rintraccio di una persona scomparsa.

Aggiornato sulla base delle recenti indicazioni del Commissario straordinario per le persone scomparse, recepisce le buone prassi maturate negli ultimi anni, con particolare attenzione alla circolarità informativa, alla tempestività degli interventi e alla flessibilità delle procedure in grado di adattarsi alle caratteristiche dei soggetti scomparsi ed agli scenari di riferimento.

“Il nuovo piano – sottolinea il Prefetto – rinnova ed incrementa la prontezza operativa. Intende essere una concreta ed efficace risposta ad un fenomeno sul quale bisogna prestare la massima attenzione e che necessita, pertanto, di piena collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti”.

La delicata circostanza della scomparsa di una persona, specie quando si tratta di soggetti fragili (minori, anziani o soggetti con patologie), impone di approntare un’efficace azione sinergica anche con il coinvolgimento degli Enti cui affidare il sostegno psicologico della famiglia dello scomparso. Per tali motivi fanno parte del Piano le Associazioni Penelope ONLUS, Penelope Minori (S)comparsi, Psicologi per i Popoli (Toscana), Telefono Azzurro ONLUS, nonché AIMAPRATO – Associazione Volontariato Famiglie Alzheimer.

Tra le novità introdotte, la compilazione, da parte dell’operatore di polizia che riceve la denuncia di scomparsa, della’checklist’ contenente un dettagliato profilo geografico sugli spostamenti e abitudini della persona da rintracciare; la possibile pubblicazione delle foto dei minori scomparsi sul sito https://globalmissingkids.org o, per quelli minori di 10 anni, sugli schermi del circuito ATM, previo consenso espresso da parte dell’esercente la responsabilità genitoriale; la costituzione di una cabina di regia coordinata dalla Prefettura, qualora le esigenze di raccordo delle ricerche e la complessità della situazione lo richiedano.