A Montemurlo la mostra di James Donald Orr, il soldato che dipingeva la pace
Il prossimo 23 aprile nella galleria della Sala Banti si aprirà l’esposizione dei lavori di questo soldato sudafricano che durante i momenti di pace della campagna di liberazione dell’Italia dalle truppe neofasciste, realizzò una serie di acquerelli che immortalano, come in una fotografia, tutti quei momenti di pace, di serenità e di bellezza realizzando una collezione di dipinti unica
“Immagini di pace in tempi di guerra”, è questo il titolo dell’interessante mostra di acquerelli del soldato sudafricano Donald James Orr, che si aprirà il prossimo 23 aprile nella galleria della Sala Banti con il patrocinio del Comune di Montemurlo. Una cinquantina di immagini della Montemurlo del 1944, ritrovate fortunosamente dal Gruppo storico di ricerca Montemurlo 1943-1945 – Museo Storico della Linea Gotica sui social:«Tutto nasce qualche tempo fa grazie alla segnalazione di Paolo Vannini che, durante un visita al Museo della Linea Gotica di Montemurlo, ci fece presente di aver visto su Facebook un post che raccontava la storia del soldato Orr che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva immortalato varie scene di vita quotidiana in Italia e in particolare tra Prato e Montemurlo tra il 1944 e il 1945. – racconta Giuseppe Aucello, vice presidente del Museo della Linea Gotica – Abbiamo, quindi, avviato le nostre ricerche e siamo entrati in contatto con la figlia di James Orr che ci ha inviato le foto ad alta definizione di questi acquerelli suggestivi che raccontano la vita quotidiana della comunità pratese e montemurlese durante la Seconda Guerra Mondiale. Di Montemurlo si riconoscono alcuni scorci della piana dove adesso sorge la Pontetorto, il Ponte all’Agna, di Prato si vedono la villa del Palco, Filettole, la Pietà. Tanti “scatti” di pace e di normalità in un periodo difficile come quello del passaggio del fronte di liberazione dell’Italia dal nazifascismo». All’inaugurazione della mostra, il prossimo 23 aprile, parteciperanno anche la figlia e i nipoti di James Donald Orr, che arriveranno appositamente dal Sud Africa per visitare quei luoghi di cui il padre, morto ormai da tempo, era solito parlare loro e che hanno conosciuto attraverso i suoi dipinti; insieme alla famiglia Orr sarà presente a Montemurlo all’inaugurazione della mostra anche un funzionario dell’ambasciata sudafricana in Italia,Thamela Jele. I ricercatori del Museo della Linea Gotica hanno anche ritrovato gli eredi di alcune famiglie con le quali il soldato Orr aveva stretto amicizia durante i mesi che trascorse tra Prato e Montemurlo, come i Bardazzi, i Rindi e i Bacci. James Donald Orr nasce a Cape Town nel 1909. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trova in Sudafrica dove decide di arruolarsi come volontario nell’esercito. Nell’aprile del 1944 viene assegnato alla 17ª SA Armoured Brigade Signal Squadron e trasferito a Taranto per prendere parte alla campagna di liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasciste. Dopo aver avanzato lungo la nostra penisola, nell’ottobre del 1944 Donald Orr arriva a Prato dove si stabilisce fino all’aprile del 1945.Qui viene inquadrato nei reparti F.T.D.S. “Forward Tank Delivery Squadron” (squadrone di consegna dei carri armati) che avevano l’obiettivo di scortare i nuovi carri armati e consegnarli a ridosso della linea del fronte sulla Linea Gotica. Durante tutto il periodo della Campagna d’Italia le sue vicende militari si intrecciarono con i luoghi, i paesaggi, le persone e le famiglie italiane per le quali provava una naturale sintonia e un sincero affetto. Animato da questo senso di meraviglia decise quindi, attraverso la pittura, di immortalare come in una fotografia tutti quei momenti di pace, di serenità e di bellezza realizzando una collezione di dipinti unica.«Nonostante la tenace resistenza tedesca impegnasse senza tregua tutte le truppe alleate e del Commonwealth James Donald viveva anche momenti meno impegnativi durante i quali la sua mente poteva distogliersi dal pensiero della guerra. – continua Aucello – Fu proprio in questi ritagli di tempo che Orr si dedicò alla pittura, attraverso la quale immortalò per sempre l’evolversi incessante delle stagioni che davano vita a colori e paesaggi unici, forse una consolazione per l’animo in un momento tanto duro». Visto il lungo periodo passato in città James Orr strinse amicizia con alcune famiglie della zona tra cui la famiglia Rindi e la famiglia Bardazzi, che vengono ricordate dal soldato nel proprio diario personale “per l’estrema gentilezza” e con le quali Orr rimase in contatto anche dopo la fine della guerra.
«Un bellissimo racconto per immagini della Montemurlo di quasi ottant’anni fa, che parla della guerra e del passaggio del fronte di Liberazione, ma che ci dice molto anche dei rapporti umani che si possono creare nelle difficoltà.– sottolineano il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero – Una storia che è riemersa grazie al lavoro di ricerca del gruppo del Museo della Linea Gotica e che merita di essere conosciuta e trasmessa».Con la fine delle ostilità nel maggio del 1945, Donald operò con mansioni di supervisione in varie città del nord Italia tra cui Venezia, Milano, Rapallo e sul Lago Maggiore dove non perse l’occasione anche qui di realizzare nuovi dipinti. Al suo rientro in Sudafrica nel 1946, oltre all’esperienza vissuta, portò con se ben 150 dipinti tutti custoditi dalla famiglia fino ad oggi.
APPROFONDIMENTO STORICO- La 6th South African Armoured Division fu una divisione corazzata creata nel febbraio 1943 per prendere parte agli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Prima grande formazione corazzata dell’Esercito sudafricano, la divisione nasceva in realtà per sopperire alle carenze di organico date dal grande numero di volontari offertisi per il servizio oltremare, carenze che avevano portato allo scioglimento delle due divisioni di fanteria sudafricane che avevano combattuto nella campagna del Nord Africa. Addestrata in Egitto, la 6th Division sbarcò a Taranto nell’aprile 1944 per prendere parte ai combattimenti della Campagna d’Italia, per integrare l’organico, la divisione incorporò alcune piccole unità di volontari della Rhodesia Meridionale, oltre a vedersi aggregate all’organico, per periodi variabili della sua carriera, unità britanniche e statunitensi. Inizialmente in forza alla 8ª Armata britannica, la divisione prese parte all’inseguimento delle forze tedesche in Italia centrale seguente la rottura del fronte nella battaglia di Cassino. Dopo aver partecipato alla rottura della Linea Albert tedesca, il 4 agosto alcune unità della divisione furono in prima fila nella liberazione di Firenze. La divisione avanzò poi in direzione di Bologna, imbattendosi sull’Appennino tosco-emiliano nelle forti e organizzate difese della Linea Gotica. Il 17 agosto la divisione passo in forza alla 5ª Armata statunitense, prendendo quindi parte all’offensiva della primavera 1945 sul fronte italiano. Dopo la conclusione delle ostilità nel maggio 1945, la divisione svolse compiti d’occupazione in Piemonte per poi essere progressivamente smobilitata e rimpatriata; l’unità fu sciolta al termine delle procedure di rimpatrio nel marzo 1946.