Le figlie del soldato sudafricano Orr donano gli album del padre con 150 acquerelli della campagna di liberazione in Italia al Museo della Linea Gotica e alla comunità montemurlese
L’inaspettata sorpresa sabato mattina nel corso dell’inaugurazione della mostra “Immagini di pace in tempo di guerra” alla Sala Banti. Il Museo della Linea Gotica dedicareà una sala espositiva alle opere di Orr. Il sindaco Simone Calamai:«Gli acquerelli di Orr parlano di umanità e di amicizia in un periodo buio e difficile e “gridano” la necessità della pace, soprattutto oggi che il cuore dell’Europa è ferito dal terribile conflitto in Ucraina»
«Nostro padre, Donald James Orr, era un uomo di pace che amava l’Italia e qui, in questo bellissimo Paese, pur in un periodo difficile come la Seconda Guerra Mondiale, ha trovato la pace. Ci sembra giusto che i suoi acquerelli ritornino in Italia». Queste le parole di Nerine e Mandi Orr, figlie di Orr, che hanno deciso di staccarsi da un prezioso ricordo di famiglia e hanno donato al Museo della Linea Gotica di Montemurlo e alla comunità montemurlese i tre album con i 150 acquerelli, realizzati dal padre, il soldato sudafricano Donald James Orr, tra il 1944 e il 1945 durante la campagna di liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Una vera e propria sorpresa che ha lasciato tutti di stucco sabato scorso 23 aprile al momento dell’inaugurazione della mostra “Immagini di pace in tempo di guerra”, promossa dal Museo della Linea Gotica di Montemurlo con il patrocinio del Comune di Montemurlo nella galleria della Sala Banti. La mostra, inserita dal Comune nel programma per le celebrazioni per il 25 aprile che rimarrà visitabile fino al prossimo 8 maggio, racconta, attraverso cinquanta acquerelli realizzati da Orr tra l’autunno 1944 e la primavera 1945, paesaggi, persone e scene di vita quotidiana tra Prato, Montemurlo e la Val Bisenzio. Le due figlie di Orr, giunte in Italia dal Sudafrica con le famiglie per l’inaugurazione della mostra, infatti, si sono presentate con tre grandi borse che contenevano gli album illustrati. «Siamo davvero onorati ed emozionati nel ricevere questa donazione. – dice il vice presidente del Museo della Linea Gotica di Montemurlo, Giuseppe Aucello, che da mesi cura a distanza i rapporti con le figlie di Orr- Stiamo pensando di dedicare un’intera sala del Museo della Linea Gotica a Donald James Orr per valorizzare al meglio i suoi lavori ». Una donazione importante ed inaspettata anche per il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai e per l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero, che sottolineano:«Ringraziamo Nerine e Mandi Orr per questo dono prezioso. La guerra di liberazione dell’Italia da parte delle truppe alleate, rappresenta una pagina forse meno conosciuta a livello locale ma che merita di essere approfondita. Gli acquerelli di Orr parlano di umanità e di amicizia in un periodo buio e difficile e “gridano” la necessità della pace, soprattutto oggi che il cuore dell’Europa è ferito dal terribile conflitto in Ucraina. L’arte, a distanza di quasi 80 anni, è ancora capace di trasmetterci forti emozioni». Gli acquerelli sono stati riscoperti a Città del Capo da Nerine e Mandi Orr durante la pandemia, quando i lunghi giorni del lockdown hanno dato loro modo di rispolverare vecchi ricordi di famiglia. Le foto di alcuni acquerelli sono state condivise poi sui social e “intercettate” da un visitatore del Museo della Linea Gotica di Montemurlo e quindi segnalate al vice -presidente, Giuseppe Aucello, che ha intrapreso una lunga ricerca.
Dopo aver avanzato lungo la nostra penisola, nell’ottobre del 1944 Donald Orr arriva a Prato dove si stabilisce, a causa dell’imperversare del maltempo, che impedisce alle truppe di procedere, fino all’aprile del 1945. Qui viene inquadrato nei reparti F.T.D.S. “Forward Tank Delivery Squadron” (squadrone di consegna dei carri armati) che avevano l’obiettivo di scortare i nuovi carri armati e consegnarli a ridosso della linea del fronte sulla Linea Gotica. Durante i mesi trascorsi tra Prato e Montemurlo, Donald Orr stringe amicizia con numerose famiglie locali (i Rindi, i Bacci e i Bardazzi), con le quali mantiene i contatti fino agli anni Cinquanta del Novecento, come si legge nei diari del soldato sudafricano. Alcuni dei figli e dei nipoti delle famiglie con le quali Orr era entrato in amicizia sabato scorso erano presenti all’inaugurazione della mostra e hanno incontrato le figlie di quel soldato sudafricano con il quale tanti anni prima i propri genitori avevano condiviso i pasti e semplici momenti di allegria, pur durante un momento difficile come quello della guerra.
James Donald Orr nasce a Cape Town nel 1909. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trova in Sudafrica dove decide di arruolarsi come volontario nell’esercito. Nell’aprile del 1944 viene assegnato alla 17ª SA Armoured Brigade Signal Squadron e trasferito a Taranto per prendere parte alla campagna di liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasciste. I 150 acquerelli di Orr, oltre alle zone del pratese, tratteggiano un lungo viaggio attraverso l’Italia: Taranto, Matera, Lucca, Venezia, Milano, Rapallo e sul Lago Maggiore, dove Orr non perse l’occasione di realizzare nuovi dipinti. Al suo rientro in Sudafrica nel 1946, oltre all’esperienza vissuta, portò con se i 150 dipinti tutti custoditi dalla famiglia e da oggi patrimonio del Museo della Linea Gotica di Montemurlo e della comunità, che quasi 80 anni fa accolse questo giovane soldato, arrivato letteralmente dall’altra parte del mondo.