CAOS NELLA GALASSIA. CINQUE STELLE SONO IN MOVIMENTO SUI CIELI DI ROMA
Anziché essere tutto in movimento sui cieli di Roma, sembra che cinque meteoriti si siano staccate e abbiano impattato il suolo del Campidoglio, creando un cratere non da poco conto in casa Raggi. Sarà da valutare i Megaton di potenza che potrebbero aver rilasciato. Si tratta di 5 pezzi importanti della giunta capitolina, che a soli due mesi dalla vittoria di Virginia Raggi alla guida della città hanno presentato le dimissioni. Carla Raineri, Marcello Minenna, Marco Rettighieri, Armando Brandolese e Alessandro Solidoro, sono i nomi dei dimissionari.
Di fronte a una situazione molto complicata come può essere la gestione di una città poco trasparente e molto pilotata quale la Capitale, la neo sindaca, Virginia Raggi, si è trovata a dover fare i conti con i membri interni della giunta. A seguito di accertamenti da lei richiesti all’Anac – ovvero all’Autorità Nazionale Anticorruzione -, secondo quanto è stato riportato da alcuni quotidiani, dopo le polemiche già sorte sull’impudente compenso percepito dal capo di gabinetto Raineri (fonti parlano di 193mila euro l’anno), la risposta rilasciata dell’autorità amministrativa è d’irregolarità sulla sua nomina, facendo appello al testo unico degli Enti Locali. Dinanzi a ciò la bambola del Campidoglio non è rimasta interdetta, ha immediatamente annunciato che avrebbe provveduto alla revoca di Carla Raineri dall’incarico. Una notizia diffusa anche sul social network di Facebook, nella quale ha testualmente scritto: “[…] la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 TUEL e l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca”. Qualche ora dopo, però, la Dottoressa Carla Raineri ha rassegnato le dimissioni. Una scelta, o una situazione che forse non avrebbe modificato l’esito, ma che comunque ha provocato l’effetto domino. In contemporanea alla Dottoressa Carla Raineri si è dimesso l’assessore capitolino al Bilancio e alle Partecipate Marcello Minenna, in disaccordo con la sindaca sulla revoca di Raineri, da lui stesso indicata. Hanno fatto seguito le dimissioni dei vertici dell’Atac (Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma), Marco Rettighieri, direttore generale, e l’amministratore unico, Armando Brandolese, dichiarandosi infastiditi dall’intromissione dell’assessore ai trasporti, Linda Meleo, in affari di una società, anche se partecipata. Ecco poi giungere a seguito le dimissioni dell’amministratore unico di Ama (Azienda Municipale Ambiente), Alessandro Solidoro, ritenendo il venir meno le condizioni per l’incarico affidatogli a seguito delle dimissioni dell’assessore al Bilancio Marcello Minenna.
Virginia Raggi non si scompone: «Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo». Ma il trambusto in tutto questo è nato proprio dal caos che regna in casa del Movimento 5 Stelle. È quanto incalzano i dem Raffaele Ranucci e Stefano Esposito, senatori del Pd, e il capogruppo al Campidoglio Michela De Biase. Ed è probabile che d’insidie interne al Movimento 5 Stelle ci siano, malgrado le parole rassicuranti di Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati, che sostiene che la crisi del Campidoglio si tratta semplicemente di un’esperienza per rafforzarsi le ossa e maturare.
Ma che si respirino cattivi umori all’interno del partito di Grillo lo riporta anche l’agenzia di stampa Adnkronos che, secondo rivelazioni da parte di fonti interne al Movimento stesso, pare che sia stato lo stesso Marra – anziché Raggi – ad aver avanzato la richiesta all’Anac d’ispezionare sul capo di gabinetto in carica. Una manovra studiata per far saltare la Dottoressa dall’incarico. Altresì, si legge nella stessa nota, Carla Raineri non sarebbe stata operativa come poteva sembrare, perché ad occupare i posti di comando sembra esserci stata la coppia Romeo-Marra, persone assai vicine alla neo eletta sindaca.
A fronte di tutto ciò, non è da escludere che dietro ci possa essere un’azione di vendetta manovrata dello stesso Marra dopo essersi visto revocare dalla sindaca Raggi, dietro richiesta di Beppe Grillo, la nomina di vicecapo di gabinetto, con il potere di firma su tutti i capitoli di spesa del Comune, in quanto il suo passato la dice lunga essendo stato ministro dell’Agricoltura durante il periodo di Gianni Alemanno, e avendo maturato un’esperienza in Campidoglio con Ignazio Marino.
Tuttavia, riferisce sempre Adnkronos, sembra che la situazione all’interno del Movimento 5 Stelle di Roma sia come giunta al capolinea, si dice infatti che se Raggi commetterà altri errori dovrà assumersene le responsabilità e quindi dimettersi dal Movimento.