A Montemurlo nasce “Montemurlo green”, la prima Comunità Energetica Rinnovabile del territorio. Risparmiare sui costi energetici diventa possibile: possono aderire famiglie e imprese
La Comunità Energetica Rinnovabile è un raggruppamento di soggetti pubblici e privati che auto-producono l’energia di cui hanno bisogno. Mercoledì 3 agosto ore 18 in Sala Banti il Comune promuove un incontro aperto a cittadini, imprese e categorie economiche per illustrare il progetto e cercare adesioni
A Montemurlo nasce “Montemurlo green”, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (C.E.R) della provincia. Stamattina in municipio il sindaco Simone Calamai ha firmato l’atto per la costituzione dell’associazione con la partecipazione di “Energia e comunità – associazione per la promozione dello sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia”; alla firma era presente anche Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato. L’amministrazione comunale mette in campo una soluzione concreta per affrontare il problema del “caro energia”, che nell’ultimo periodo, prima a causa della pandemia poi dell’instabilità internazionale, sta mettendo in ginocchio, non solo le imprese del distretto (soprattutto quelle energivore), ma anche le famiglie che si sono viste raddoppiare le bollette.
«Già da tempo abbiamo registrato le difficoltà vissute dalle nostre imprese e dalle famiglie in relazione al problema del costo dell’energia, dovuto a vari fattori e aggravato dalla delicata situazione internazionale. – spiega il sindaco Simone Calamai– Come amministrazione comunale in questi ultimi mesi abbiamo fatto un attento lavoro di approfondimento sul tema energetico. La Comunità Energetica Rinnovabile “Montemurlo green” nasce, infatti, dalla ferma volontà di trovare soluzioni concrete a livello locale per andare ad agire e contrastare una dinamica internazionale che ha ripercussioni negative su tutto l’indotto produttivo e sulle famiglie. Queste valutazioni ci hanno portato a voler promuovere con la massima forza la Comunità Energetica Rinnovabile, ritenendo Montemurlo un territorio straordinariamente interessante per un’esperienza di questo tipo. Un progetto nel quale crediamo con forza e che speriamo possa diventare esempio a livello nazionale anche per gli importanti risvolti di tipo ambientale che porta con sé, un reale passo nella direzione della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica».
Ma cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile? Si tratta di un‘associazione di soggetti pubblici e privati (imprese e famiglie) che nella qualità di produttori, consumatori o “prosumer” (produttori e consumatori allo stesso tempo) di energia elettrica, condividendo le quantità di energia prodotte all’interno della Comunità energetica rinnovabile, ricevono degli incentivi economici che premiano tale forma di condivisione. La comunità energetica rinnovabile prevede la partecipazione aperta e volontaria, da parte dei soci localizzati in prossimità dell’impianto di produzione sia di persone fisiche che di aziende. Ogni comunità ha le proprie caratteristiche specifiche, ma tutte sono accomunate da uno stesso obiettivo: auto-produrre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. Tre i principali vantaggi della Comunità Energetica rinnovabile “Montemurlo green” ci sono l’abbattimento dei costi dell’energia elettrica, la tutela ambientale attraverso la riduzione di emissioni di Co2 in atmosfera, la mitigazione della “povertà energetica”.
A questo proposito mercoledì 3 agosto alle ore 18 al teatro della Sala Banti (piazza della Libertà, 2 – Montemurlo) il sindaco Simone Calamai ha convocato un incontro aperto a tutta la cittadinanza, agli imprenditori, alle categorie economiche e ai sindacati per illustrare nel dettaglio il progetto della comunità energetica “Montemurlo green” e ricercare adesioni.
«Come Comune di Montemurlo ci mettiamo la faccia – spiegano il sindaco Simone Calamai e l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli – L’amministrazione comunale, in quanto soggetto attivatore della Comunità energetica, infatti, vuole stimolare l’adesione alla Comunità di cittadini e imprese. I consumatori all’interno della Comunità energetica giocano un ruolo fondamentale, perché tutto si basa su un equilibrio tra energia prodotta e consumata. Aderire alla comunità significa avere dei vantaggi reali sul costo dell’energia elettrica».
Il distretto produttivo montemurlese per le sue caratteristiche risulta particolarmente idoneo per accogliere una comunità energetica rinnovabile, infatti, è composto in prevalenza da medie imprese industriali, idonee a poter ospitare sul loro patrimonio edilizio impianti di produzione di energia elettrica attraverso gli impianti fotovoltaici. Inoltre il territorio del Comune di Montemurlo è servito, quasi interamente, dalla stessa cabina di derivazione primaria, pertanto, con la costituzione di una sola comunità energetica si ha la possibilità di servire l’intero Comune. Le aziende, visto anche il difficile contesto economico, non hanno l’obbligo di investire grosse cifre per la realizzazione di impianti fotovoltaici, ma possono anche solo decidere di mettere a disposizione della Comunità energetica i tetti dei propri stabilimenti produttivi, sui quali il global partner della Comunità energetica provvederà alla creazione dell’impianto. L’azienda avrà diritto ad una percentuale di autoconsumo di energia elettrica e di usufruire delle tariffe agevolate applicate nella Comunità energetica.
La Comunità energetica sostenibile “Montemurlo green” è un progetto nel quale crede con forza anche la presidente della Camera di Commercio Pistoia Prato, Dalila Mazzi, che dice:« La Comunità energetica rappresenta un percorso importante, non solo sotto il punto di vista della transizione ecologica, ma anche per la coesione e condivisione sociale che crea sul territorio. La Comunità è poi un driver economico legato ai risparmi energetici che può essere davvero molto importante per gli enti, le famiglie e le imprese. Stiamo vivendo un momento di crisi energetica molto grave, basti pensare che oggi, 29 luglio, il gas metano costa 2 euro al metro cubo quando solitamente lo pagavamo meno di 20 centesimi, un aumento sconvolgente e insostenibile per le imprese. L’energia elettrica costa oggi 500 euro il megawattora. Dati che devono far riflettere. Servono interventi di medio periodo, proprio come la Comunità energetica rinnovabile, un’azione di politica attiva estremamente importante per il territorio»
Una direttiva comunitaria del 2018, recepita con un decreto legislativo del 2021, dà la possibilità a tutti i cittadini di esercitare collettivamente il diritto di produrre, immagazzinare, consumare, scambiare e vendere l’energia auto prodotta, con l’obiettivo di fornire benefici ambientali, economici e sociali alla propria comunità.«Auspichiamo che comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo collettivo possano contribuire a mitigare la povertà energetica, grazie alla riduzione della spesa energetica, tutelando così anche i consumatori più vulnerabili», sottolinea l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli.
Con la definizione di “povertà energetica” si indica una situazione nella quale una famiglia o un individuo non sia in grado di pagare i servizi energetici primari (riscaldamento, raffreddamento, illuminazione ecc.) – necessari per garantire un tenore di vita dignitoso – a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia. Si calcola che la povertà energetica colpisca circa l’11% della popolazione dell’Unione Europea, producendo effetti diretti sulla salute di circa 54 milioni di europei.
I progetti di autoconsumo collettivo rappresentano una spinta importante all’incremento dell’autoconsumo dell’energia laddove è prodotta, anche in considerazione del fatto che per premiare l’autoconsumo istantaneo e l’utilizzo di sistemi di accumulo, sarà erogata dal GSE (Gestore servizi energetici) una tariffa incentivante, alternativa al meccanismo dello scambio sul posto, con risparmi che, sulla base di alcune stime, potrebbero essere compresi tra il 10 e il 40%.
«Il legislatore ha dato la possibilità a tutti (cittadini, imprese, enti) di poter entrare e uscire gratuitamente dalla Comunità energetica rinnovabile. – spiega Gabriele Peri dell’Associazione Energia e Comunità – È fondamentale il dimensionamento della Comunità energetica: tanti produttori ma anche tanti consumatori. Solo così si crea un circolo virtuoso che dà la possibilità di accedere a particolari incentivi sull’energia scambiata, cioè quella prodotta e non consumata». Anche il vice presidente di Energia e Comunità, Pietro Milazzo sottolinea il valore della partecipazione del Comune al progetto:«In Italia sono pochissime le Comunità energetiche rinnovabili. È importante che gli enti pubblici siano protagonisti delle Comunità energetiche perché possono fare da volano allo sviluppo della comunità stessa con importanti prospettive di tipo economico e sociale, anche attraverso il rafforzamento dell’identità locale».
L’Associazione Energia e Comunità ha lo scopo di svolgere attività culturali per l’affermazione delle energie rinnovabili e in particolare nella modalità di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).Inoltre si occupa di dare supporto alle pubbliche amministrazioni nella costituzione della comunità energetica predisponendo la documentazione necessaria alla costituzione della CER (come Statuto, Regolamento, Manifestazione di interesse, etc).