Storie di donne e resistenza, Montemurlo celebra la festa della Liberazione dal nazi-fascismo
Domenica 11 settembre ricorre il 78esimo anniversario e il Comune promuove una cerimonia ufficiale al monumento ai caduti in piazza della Libertà. La sera nel parco storico di Villa Giamari “Eppure era bella la sera”, spettacolo- musical che dà voce alle protagoniste della Resistenza in Italia
Montemurlo celebra domenica 11 settembre la festa della liberazione del territorio dal nazifascismo, di cui quest’anno ricorre il 78simo anniversario. Ai protagonisti di quegli eventi drammatici, che hanno segnato profondamente la storia del Paese, sarà reso omaggio con un programma di appuntamenti che interesserà tutta la giornata. Alle ore 11,30 il sindaco deporrà una corona d’alloro al monumento ai caduti in piazza della Libertà (lato via Matteotti) a cui seguirà un discorso commemorativo e la lettura di alcuni brani legati alla storia e alla memoria di quei giorni di resistenza. La storia ci racconta che l’8 settembre del 1944 i primi carri armati alleati giunsero a Montemurlo ma non poterono procedere oltre Bagnolo, perché il ponte sul torrente era stato interrotto dai tedeschi. Così, l’avanzata continuò i giorni seguenti e proprio l’11 settembre nelle vicinanze del palazzo comunale si verificò un terribile scontro a fuoco tra le truppe alleate che avanzavano e i tedeschi in ritirata. Una battaglia cruenta che costò la vita ad un uomo, il ferimento di altre due donne ed il danneggiamento del municipio, ma che di fatto segnò la liberazione del centro di Montemurlo dall’oppressione del giogo nazi-fascista.
Le celebrazioni proseguiranno alle ore 21,15 nel parco di Villa Giamari (piazza Don Milani, 1) con “Eppure era bella la sera”, reading musical-teatrale, una produzione Teatro Metropopolare con il patrocinio della Fondazione museo della deportazione di Prato; ingresso libero. La serata dà voce alle vicende individuali delle donne della Resistenza italiana e al valore sociale e politico che ebbero in quel particolare frangente storico. Le donne furono staffette, fattorine, infermiere, vivandaie e combattenti: trasportavano esplosivi nella borsa della spesa, animavano gli scioperi nelle fabbriche e imbracciarono le armi. La voce di Giulia Aiazzi disegnerà un percorso di memorie, storie e paesaggi, accompagnata da canti e musiche della tradizione partigiana eseguiti dal vivo dalla fisarmonica di Matilde Toni. La drammaturgia e la regia sono di Livia Gionfrida con musiche eseguite dal vivo da Simone Faraoni. La serata sarà aperta dai saluti del sindaco, dell’assessore alla memoria e dell’Anpi Prato. Alessia Cecconi, direttrice della Fondazione Cdse, traccerà un ritratto delle donne della Resistenza nel pratese. Come Tosca Martini (1914-1994), tra i protagonisti della Resistenza nella Val di Bisenzio, che 1° maggio 1944 fece issare una bandiera rossa sul cipresso più alto di Usella (Prato). La bandiera era stata cucita dalle donne del paese, come simbolo di rivolta verso il regime e la guerra: per questo episodio Tosca fu catturata e interrogata sotto tortura a Firenze dalla Banda di Mario Carità.