PRATO, IL QUESTORE ROSSI: «PIÙ CONTROLLO DEL TERRITORIO CONTRO LA MICROCRIMINALITÀ»
Prato – Una situazione di crisi generale che vede una presenza importante di fenomeni di microcriminalità diffusa, degrado e difficile convivenza fra più di cento etnie che vivono nel comprensorio cittadino. Prato è infatti una città, che per le sue caratteristiche demografiche, più di 200 mila abitanti, da Bologna a Roma, è ormai la terza citta dell’Italia centrale, perdendo le caratteristiche della cittadina di provincia insediata nella “svizzera toscana…”. Queste le criticità maggiori individuate a Prato e provincia dal questore Paolo Rossi, che,insieme al vice questore aggiunto Roberto Garbagna, ha fatto un bilancio dell’attività della Polizia di Stato per il capoluogo pratese nell’anno 2016.
Apprezzamento è stato espresso dal Questore al termine di un anno intenso e impegnativo “che è veramente volato”, manifestando la sua contentezza per il lavoro di sinergia portato avanti in collaborazione a più livelli con le istituzioni, la magistratura, l’amministrazione comunale, gli organi di stampa (fondamentali proprio per il loro ruolo divulgativo), nell’ambito della sicurezza pubblica e i “suoi” uomini, che ha ringraziato per il costante impegno e per aver svolto sul territorio pratese un’importante azione di prevenzione e repressione.
Nello specifico il questore di Prato fa presente di aver orientato l’attività di servizio su due filoni: l’incremento del personale specializzato in divisa per il controllo del territorio, ad esempio con il ricorso alle volanti, che hanno innalzato il livello di sicurezza reale anche se poco percepito dai cittadini e in questo “noi dobbiamo sforzarci per aumentarne il senso di sicurezza con la lotta al degrado, con la lotta alla sporcizia,con la lotta al buio”.
Attraverso gli organi investigativi, invece la questura di Prato, ha cercato di colpire duramente non solo il basso livello della microcriminalità, ma anche lo spaccio degli stupefacenti grazie alla collaborazione con la Procura di Prato che si è dimostrata quanto mai attenta e disponibile nel contrasto a tali fenomeni, entrambi affiancati da una costante funzione di controllo delle attività amministrative dei locali pubblici e delle persone pericolose in città, grazie alle segnalazioni e denunce di enti, associazioni, consorzi condomini o del singolo cittadino,”perché, come ha detto il Questore Rossi, più occhi abbiamo sulla città più è facile operare in modo giusto e mirato senza perdite di tempo”.
Riguardo alla prevenzione sono stati disposti servizi straordinari di controllo del territorio che hanno riguardato le vie del centro storico, le stazioni ferroviarie, in particolare quella del Serraglio, gli spazi verdi e quelle presso gli argini del fiume Bisenzio. La Squadra Mobile ha prodotto 90 arresti in flagranza di spacciatori nel solo centro storico, mentre la Divisione Anticrimine ha irrogato 80 fogli di via obbligatori e una delle priorità raggiunte nel 2016 è stata l’apertura ormai quasi quotidiana del Posto di Polizia di Prato Centro e il Posto di Polizia dell’Ospedale che ha ripreso la sua funzionalità.
Gli arresti realizzati dalla Questura di Prato nel 2016 (al 30 novembre) sono di 276 persone rispetto ai 264 del 2015 con una leggera flessione in ordine ai denunciati a piede libero rispetto all’anno passato; l’attività della Squadra Mobile ha arrestato (dal 2015 al 30 novembre 2016) 140 persone contro le 101 dello scorso anno; 74 denunciate all’autorità giudiziaria che nel 2015 erano 105; in aumento la droga sequestrata e sequestrati anche 150mila euro. Un incremento significativo, invece, nell’attività di polizia giudiziaria, U.P.G.-S.P. nel numero degli arresti 129 rispetto ai 98 dello scorso anno; 857 persone denunciate a piede libero contro le 569 del 2015; mentre nell’ambito dei sequestri di droga si rileva un aumento dell’eroina (+ 61%), ketamina (+ 516%), di marijuana (+ 708%) e hashish (+83%).
Tra le principali operazioni di polizia a buon fine il Questore ha elencato l’arresto di un pedofilo seriale, le complesse e articolate indagini all’interno della comunità cinese, (le c.d.ronde), e nei locali notturni per lo spaccio di droga, che hanno portato dietro le sbarre, grazie all’intervento della Sezione Antidroga, 90 spacciatori e tre persone per favoreggiamento della prostituzione, nonchè l’indagine sul caporalato in collaborazione con il Procuratore della Repubblica di Prato, Sangermano che ha comportato l’emissione di 11 misure di custodia cautelare. Infine la riorganizzazione dell’intero settore dell’ufficio immigrazione attraverso la razionalizzazione delle procedure, con l’introduzione di un apposito sportello informazione.
fonte Stamp Toscana