Montemurlo festeggia i cento anni di Giulietta Luchetti
Il sindaco Simone Calamai e l’assessore Alberto Vignoli hanno portato alla centenaria un omaggio floreale e una pergamena celebrativa. Da giovane Giulietta si diplomò come maestra, professione che ha svolto solo per pochi anni dedicandosi alla famiglia
Ieri, 29 marzo, Giulietta Luchetti ha compiuto 100 anni. A festeggiare l’importante traguardo non sono voluti mancare il sindaco Simone Calamai, insieme all’assessore Alberto Vignoli, che hanno portato alla centenaria un omaggio floreale e una pergamena celebrativa a nome di tutta la comunità montemurlese. Giulietta Luchetti nasce a Casale di Prato nel 1923 da una famiglia benestante, il padre era macellaio e la famiglia agli inizi del Novecento aveva avviato la produzione di granate in saggina che esportava anche negli Stati Uniti. La ragazza, quindi, ebbe l’opportunità di studiare e di prendere il diploma di maestra. Giulietta, nonostante qualche acciacco dell’età, ha una mente ancora molto lucida e ricorda bene, quando da ragazza con il calesse andava a fare supplenze in varie scuole della città. Una professione che Giulietta ha svolto solo per pochi anni, infatti, dopo il matrimonio Giulietta si è dedicata completamente alla cura dei tre figli, Giuseppe, morto qualche anno fa, Gianna e Gabriella. Dal 1990 Giulietta vive a Montemurlo ed è stata una delle prime donne ad esercitare il diritto di voto nel 1946, un’esperienza che qualche anno fa Giulietta ha raccontato in un video realizzato dal Comune con la Fondazione Cdse. Fino a qualche tempo fa Giulietta leggeva molto, un’attività che purtroppo ha dovuto abbandonare per problemi fisici, ma ancora una mente lucida ed ama raccontare ai quattro nipoti le storie della sua infanzia, della gioventù e della guerra. «Sono felice di poter festeggiare, a nome di tutta la comunità montemurlese, i cento anni di Giulietta- conclude il sindaco Simone Calamai– Una donna ancora molto presente e lucida, un vero pilastro della famiglia. A Montemurlo abbiamo la fortuna di festeggiare spesso centenari, segno di una buona qualità di vita e della presenza di nuclei familiari forti che si prendono cura degli anziani in modo ammirevole»