Il Comune di Montemurlo pianta un melograno per dire basta alle morti di migranti
Oggi pomeriggio nel giardino “Mahatma Gandhi” di Oste è stato piantato un melograno per ricordare le stragi dei migranti. Il Comune di Montemurlo ha aderito infatti all’appello lanciato da Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci e Legambiente Toscana “Un melograno di vita”. Vicino alla pianta è stata apposta la targa “Sono nato in memoria delle tante vite perse nella speranza di un futuro migliore. Basta morti durante le migrazioni”. All’iniziativa erano presenti il sindaco Simone Calamai, l’assessore all’ambiente Alberto Vignoli, Giovanni Santi Cgil Prato e Piero Baldanza Spi Cgil, la presidente di Arci Prato, Ilaria Testa e Ornella Barni di Arci, Lorenzo Palumbo, referente di Anpi per Montemurlo. «Il giardino “Gandhi” in via Toti a Oste è il luogo che abbiamo scelto per la promozione dei diritti. – ha detto il sindaco Calamai– Ci è sembrato quindi naturale piantare qui il melograno che ricorda le vittime innocenti delle stragi di migranti. Un gesto semplice per dare viva testimonianza del dolore, quello di chi è stato inghiottito dal mare, disperso, morto nelle stive o nei container. Un albero come segno della nostra umanità e solidarietà verso chi cerca aiuto che troppo spesso viene considerato come un “pericoloso nemico”».
L’iniziativa “Melograno di vita” vuole commemorare chi è morto per migrare. La nascita di un melograno, pianta mediterranea, vuole essere un segno di solidarietà per le sofferenze che si consumano lungo le frontiere europee, segnate da muri e fili spinati.