ORRORE IN TURCHIA. UN NUOVO ATTENTATO. AUTOBOMBA VICINO AL TRIBUNALE DI SMIRNE

Un assalto al tribunale di Smirne ha provocato la morte di 2 agenti e il ferimento di altre 7 persone. Nello scontro a fuoco con la polizia turca anche 2 attentatori hanno perso la vita e c’è la caccia a un terzo assalitore che ce l’ha fatta a fuggire. Pare che l’attentato questa volta sia stato per mano del Pkk curdo.

«La Turchia è sotto attacco contemporaneo di diversi gruppi terroristici che vogliono metterla in ginocchio». È quanto emerge dalle decise dichiarazioni del presidente Recep Tayyip Erdogan. «Non c’è nulla che non abbiano ancora provato, ma non ci sono riusciti. Non sono riusciti a distruggere la nostra unità e non ci riusciranno».

Non si sono ancora asciugate infatti le lacrime per la notte di Capodanno a Istanbul, dopo la strage di 39 innocenti vittime per mano del terrorismo islamico, che già a soli 5 giorni di distanza un nuovo attentato è andato a colpire il tribunale della terza città del Paese sul mar Egeo, Smirne. Per il governo turco non ci sono dubbi, la matrice di quest’attentato è il Pkk curdo. Per adesso sono 18 le persone fermate, sospettate di legami con l’assalto.

Il tutto è accaduto ieri, 5 gennaio 2017, a Smirne quando i poliziotti di guardia hanno fermato l’auto degli attentatori per un controllo, proprio nei pressi del tribunale. Pare che l’auto stesse cercando di entrare nel Palazzo di Giustizia dalla parte dove si trova l’ingresso riservato ai magistrati.

Al momento dell’alt impartito dalle forze dell’ordine, gli assalitori hanno aperto il fuoco contro i poliziotti e hanno poi fatto esplodere l’autobomba con un comando a distanza. Nello scontro a fuoco sono rimasti uccisi un ufficiale giudiziario, un poliziotto e 2 dei tre assalitori. Un terzo si è dato alla fuga; e mentre la Turchia sta ancora dando la caccia al killer di Capodanno, ecco trovarsi costretta a impegnarsi nella ricerca anche di questo attentatore.

Un primo identikit, fornito da fonti di polizia, lo descrive un uomo di altezza fra 1,65 e 1,70 mt., che indossava al momento un cappotto scuro e un berretto chiaro. Le autorità non hanno fornito altre informazioni perché temporaneamente in Turchia è stata imposta una censura ai media su notizie che possono riguardare indagini sugli attentati, dal momento che si sta trovando in stato d’assedio. 

Le armi di cui erano in possesso gli assalitori fanno presumere al vicepremier, Veysi Kaynak, che gli stessi  fossero intenzionati a fare un vero e proprio eccidio. Erano in possesso di 2 kalashnikov e 8 bombe a mano.

Oltre le armi sono stati rinvenuti pure i documenti dei 2 assalitori rimasti vittime nello scontro a fuoco con la polizia che portano il governatore locale, Erol Ayyildiz,  ad avere la certezza che dietro l’attacco ci sia il Pkk curdo.

Dello stesso avviso lo è pure il ministro della Giustizia di Ankara, Bekir Bozdag, che ha inoltre detto che non è chiaro se tra i fermati ci sia anche il terzo assalitore riuscito a fuggire. E Dei 7 feriti, ha anche aggiunto, 5 sono civili,fra cui 3 avvocati, e 2 poliziotti.