Eduardo “Mono” Carrasco, a Montemurlo il muralista di Salvador Allende
Appuntamento domani, giovedì 12 ottobre ore 21 al Centro Giovani “David Sassoli” con l’ultimo incontro del ciclo “Que viva Chile”. Carrasco presenterà il suo ultimo libro “Cile Italia…solo andata. Storia di un profugo cileno”
Si chiude domani sera, giovedì 12 ottobre ore 21, con “Fare un murale è sempre un atto di rebeldia”, il ciclo d’incontri “Que viva Chile!”, dedicati ai 50 anni dal golpe di Pinochet in Cile e inseriti nella rassegna “Un autunno da sfogliare”, promossa dal Comune di Montemurlo in collaborazione con la Fondazione Cdse. Al Centro Giovani “David Sassoli” (piazza Don Milani, 3- Montemurlo) si svolgerà la presentazione dell’ultimo libro di Eduardo “Mono” Carrasco, “Cile Italia…solo andata. Storia di un profugo cileno” (FuoriAsse edizioni, 2023), famoso muralista cileno, impegnato nel 1970 nella propaganda a sostegno di Salvador Allende. Eduardo “Mono” Carrasco, nome clandestino e provvisorio, cui vero nome è Héctor Carrasco, (Santiago del Cile, 1954) è un grafico, muralista, promotore culturale, vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo paese come rifugiato politico, dopo l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet. Venerdì 13 ottobre Mono Carrasco incontrerà gli studenti del liceo artistico “Umberto Brunelleschi” di Montemurlo ai quali racconterà la sua storia e racconterà il “potere” del muralismo per trasmettere idee e per creare un movimento di arte collettiva.
Carrasco, infatti, era tra quei giovani studenti dai 16 ai 20 anni che dal 1969 iniziano a “imbrattare” i muri di Santiago scrivendo “No alla guerra”, “Libertà per il Vietnam”.Mono Carrasco è fondatore delle Brigade Ramona Parra (operaia tessile uccisa durante uno sciopero nel 1947), un movimento di circa 90 gruppi di muralisti che nascono in tutto il Cile in quegli anni, come atto di protesta contro la guerra in Vietnam e con la finalità di realizzare propaganda politica elettorale per la candidatura di Salvador Allende nel 1970. Nella lingua dei muri il suo messaggio didattico o politico si è imposto per la forza del colore e la sua semplicità. Durante il governo Allende i muralisti giravano per il paese facendo centinaia di murales con intenti di alfabetizzazione e integrazione sociale Nel 1971 in un quartiere popolare di Santiago Carrasco dipinge, con il famoso artista Roberto Sebastian Matta, un’importante opera murale, coperta per 16 volte negli anni dalla dittatura, oggi restaurata e resa Patrimonio Culturale del paese.
In Italia e in Europa Carrasco dipinge centinaia di murales: nelle piazze, sui muri delle città, nei teatri, nelle scuole e nelle palestre di grandi e piccoli paesi. Ha creato numerosi gruppi di pittura collettiva con i giovani, realizzando opere che oggi rimangono come testimonianza visiva del suo percorso nell’arte popolare collettiva della pittura murale. Carrasco è anche rappresentante in Italia del gruppo musicale Inti Illimani Histórico ed è l'artista che illustra le copertine dei vinili e i concerti degli Inti Illimani con le sue opere realizzate in diretta.