Acque mosse nel Partito Democratico? Matteo Mazzanti chiede spiegazioni
Prato 31/01/2014 – Il Pd ancora una volta si conferma il partito del paradosso. Stamani leggiamo l’intervento della segretaria comunale Pd di Vaiano, Roberta Roberti che si dice contraria all’idea del terzo mandato, accusando il centrodestra di avere portato avanti il provvedimento per i comuni sotto i 15.000 abitanti per i ‘propri fini elettorali’. Poche ore dopo arriva la nota del sindaco Matteo Biffoni, che nelle vesti di presidente di Anci Toscana, parla addirittura di ‘disuguaglianza anticostituzionale’ in riferimento al divieto del terzo mandato per i sindaci sopra i 15.000 abitanti. Ora viene da domandarsi: Roberti e Biffoni rappresentano entrambi il Pd o fanno parte di due partiti distinti?”. Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Matteo Mazzanti chiede spiegazioni sulle mosse che nelle ultime ore agitano le acque nel Partito Democratico sul tema del terzo mandato dei sindaci. Da un lato, infatti, c’è il caso di Vaiano dove la segreteria comunale Pd non vuole il mandato ter per il sindaco uscente Primo Bosi, e dall’altro l’Anci Toscana con i sindaci Pd che spingono per il terzo mandato senza limitazioni nel numero dei residenti. “Qui siamo allo stravolgimento delle regole in base al tornaconto di partito – accusa Mazzanti -. Il Pd vuole fare le norme elettorali sulla base dei propri interessi e non secondo una logica di tutela della rappresentanza dei cittadini. Il terzo mandato per i Comuni sotto i 15.000 abitanti è stato pensato per assicurare che ci fosse un numero adeguato di candidati alle elezioni anche nei piccoli comuni di provincia. Di certo non per mere logiche di spartizioni elettorali. Il Pd invece con questi interventi dimostra di avere a cuore solo la salvaguardia del potere e delle poltrone”.
Sul tema va all’attacco anche Tommaso Cocci, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, nonché responsabile degli enti locali per FdI. “E’ grave confondere le velleità personali con le esigenze di trovare amministratori locali ai piccoli comuni di provincia – attacca Cocci -. E’ assurdo che un sindaco, nelle vesti di presidente di Anci Toscana, scriva una lettera ai parlamentari toscani per chiedere l’introduzione di una norma che lo riguarda in prima persona. Ormai nel Pd siamo abituati a vedere di tutto, ma in questo caso si è andati oltre l’immaginazione”.