Posa prima pietra distretto San Paolo, Cocci (FdI): “Taglio del nastro elettorale. Una vera presa in giro per i pratesi”
“Era il 28 ottobre del 2019 quando dall’Asl Toscana Centro, dalla Regione e dall’amministrazione comunale di Prato veniva annunciata per maggio 2020 la partenza del cantiere per la realizzazione del nuovo distretto socio-sanitario di San Paolo. Una struttura che si rendeva necessaria dopo la chiusura del vecchio distretto decisa dallo stesso centrosinistra a livello regionale, senza però trovare un’adeguata alternativa per il territorio. Una storia che ha visto la mobilitazione del comitato di zona, con migliaia di firme raccolte, con tante promesse non mantenute negli anni, e che guarda caso trova completamento oggi in piena campagna elettorale. A pensar male si fa peccato, ma la posa della prima pietra del distretto a dieci giorni dal voto ha il sapore di una vera e propria presa in giro per i pratesi, di cui la città non sentiva proprio il bisogno”.
Va giù duro il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, nonché ricandidato per un mandato bis sempre nelle liste di Fdi, Tommaso Cocci sulla posa della prima pietra della Casa di Comunità a Prato tenuta quest’oggi. Al netto dei ritardi sulla partenza dei lavori, Cocci contesta le modalità di propaganda utilizzate in piena campagna elettorale. “Da anni sentiamo il Pd, il Comune e la Regione annunciare a breve la partenza dei lavori a San Paolo, salvo poi essere puntualmente smentiti dai fatti – aggiunge Cocci -. Ora, in prossimità del voto, si prova a mettere una toppa alle lacune di questo decennio, con una posa della prima pietra chiaramente elettorale. Lacune che hanno portato a carenza di servizi, ospedale e pronto soccorso inadeguati alle esigenze della città, e cure intermedie quasi assenti. Nonostante i tagli del nastro affrettati per cercare di nascondere tutti gli errori e le mancanze di questi anni sul territorio a livello di amministrazione locale e regionale, di cui la candidata Ilaria Bugetti è stata parte integrante da consigliera regionale, è sotto gli occhi di tutti la cattiva gestione organizzativa e infrastrutturale della sanità da parte del Pd. Una bocciatura totale pagata a caro prezzo dai pratesi e dai toscani, con un buco di mezzo miliardo di euro, coperto con gli aumenti dell’addizionale Irpef”.