“L’audacia e L’orgoglio”: eccellente finale dei Rioni.

L’atteso evento sportivo montemurlese di martedì 23 luglio 2024, ha regalato una serata di intenso calcio. Allo Stadio Comunale Aldo Nelli di Montemurlo si è svolta la finale del Trentatreesimo Torneo dei Rioni ed è stata una partita degna di una finale. Le squadre scese in campo sono state il rione Strada Mulino – detentrice della coppa – in maglia verde e calzoncini neri, e la formazione sfidante, rione Popolesco, in muta azzurra. Il corposo numero di spettatori seduti sulle gradinate della tribuna, già prima del fischio d’inizio, ha dimostrato di avere in seno un vigoroso sentimento  sportivo con suoni di tamburo, altoparlante e coreografiche bandiere. L’atmosfera che si presentava era del tutto positiva e questa volta era il secondo anno consecutivo che il rione Strada Mulino e il rione Popolesco s’incontravano in finale per il conseguimento della coppa.

Il simbolico calcio d’inizio al pallone lo dà il sindaco della città, Simone Calamai, per poi passare al concreto primo fischio del direttore di gara. Battuto il centro campo, sono stati sperimentati soltanto due minuti e quaranta secondi di gioco prima che il pallone finisse in rete, colorando di scuro la muta del rione Popolesco per la sorpresa e lo spavento. La squadra avversaria, subito dopo il calcio d’inizio, s’impossessa del pallone e un tiro da fuori area verso la porta avversaria sorprende l’estremo difensore azzurro che non arriva a evitare il gol, forse perché mette male un piede intanto che sta indietreggiando.

I ragazzi del rione Popolesco non si scoraggiano e soltanto quattro minuti più tardi chiamano il portiere verde smeraldo a compiere un’acrobazia in aria per togliere il pallone dall’incrocio dei pali. La consapevolezza di trovarsi sotto di un gol giova sulla prestazione dei giocatori che arricchiscono il pressing malgrado ci trovassimo ancora nel primo quarto d’ora di gioco, chiamando il portiere avversario a intervenire in più occasioni. Tuttavia è il rione Strada Mulino a portarsi vicinissimo al raddoppio quando l’orologio conta sedici minuti. Ma quattro minuti più tardi tocca al rione Popolesco andare vicinissimo al pareggio: battuto un calcio di punizione, il pallone entra in area di rigore ma, a pochi metri di distanza dalla porta, non trova la giusta coordinazione nei piedi per essere spedito dentro.

Senza dubbio il gol che il rione Popolesco ha subito a inizio gara ha svegliato le coscienze dei suoi ragazzi, che in questa ventina di minuti di gioco mantengono un ampio possesso palla, con passaggi stretti, rapidi e precisi, nel tentativo di riportare in bolla la livella della partita. Ed è il portiere del rione Strada Mulino che in più occasioni è capace di mostrare le proprie qualità di estremo difensore sventando possibili gol.

Se fino al Trentesimo minuto il gioco  lo ha tenuto in mano in prevalenza il rione Popolesco, non sono però venuti a mancare decisi contropiedi da parte del rione Strada Mulino che abbiano fatto tremare la porta azzurra. E indubbiamente la partita è belle, è avvincente, è veloce, ed sostenuta da un pubblico assai vivace.

Il rione Popolesco cerca di agguantare a tutti i costi il pareggio prima di recarsi negli spogliatoi e perciò tira da qualunque punto del campo verso la porta avversaria quando non riesce a trovare lo spazio per entrare in area e lo fa anche al Quarantunesimo minuto, sfiorando la parte alta della traversa. E questo tiro è stato l’ultimo campanello d’allarme per il rione Strada Mulino prima del pareggio. Difatti, quando l’orologio segna quarantatré minuti esatti di gioco, una fiondata da fuori area penalizza l’irreprensibile (fino a quel momento) portiere dello Strada.

Il gol subito pare essere stato come uno scossone per i ragazzi in maglia verde smeraldo, tant’è vero che adesso sono loro a fare il gioco grosso in avanti, al punto di riuscire a colpire una traversa a seguito di una calcio d’angolo.

E dunque i primi quarantacinque minuti si chiudono sul risultato di parità: Uno a Uno.

La ripartenza del secondo tempo vede i giovani dello Strada Mulino portarsi immediatamente in avanti chiamando in causa il portiere avversario a intervenire su un pericoloso rasoterra alla sua sinistra. Trascorre pochissimo tempo che è l’altro portiere a dover respingere un insidioso tiro del Popolesco vicinissimo al palo della porta, al punto di finire lui stesso addosso a quel legno, quando il cronometro segna cinquantuno minuti di gioco. Il rione Popolesco è tanto ardito da sfiorare la traversa con un tiro da fuori area esattamente quattro minuti dopo. Ma ne passano soltanto altri due che è il portiere del Popolesco a dover compiere una prodezza su un velenoso pallone, dopo un’azione iniziata da un calcio di punizione a metà campo e costruita di seguito. E al Sessantaduesimo una linea di ghiaccio congela la schiena dei giocatori azzurri quando il pallone si schianta sotto la loro traversa rimbalzando sulla linea della porta, dopo una velocissima ripartenza in contropiede del rione Strada Mulino con un micidiale tiro dal limite dell’area di rigore. E un minuto più tardi è ancora il portiere del Popolesco a sventare un’insidiosa traiettoria rasoterra.

Le azioni si alternano da una parte e dall’altra, e si fanno temibili ovunque. Per di più sono velocissime e fondamentalmente corrette. La qualità in campo è quella di una finale forse anche di livelli maggiori che un semplice campionato locale. C’è volontà nei ragazzi e spirito combattivo. Ciò lo leggiamo anche  nei rispettivi commissari tecnici e nelle panchine.

Al minuto settantacinque, è ancora il rione Popolesco ad andare vicino al gol con un giocatore che si trova ad avere il pallone tra i piedi ad un passo dall’area avversaria e tutto lo specchio della porta dinanzi a sé libero, ma calcia male e spedisce la palla di poco fuori. L’assedio azzurro non si è ancora concluso perché all’Ottantaseiesimo il portiere dello Strada Mulino deve compiere un tuffo a delfino per respingere in angolo un pallone; e su quell’angolo un tiro finisce di poco alto sopra la traversa. Battuta la rimessa dal fondo, il gioco si porta nella metà campo azzurra, ma un rapidissimo contropiede del Popolesco porta la squadra in vantaggio quando i minuti sul cronometro sono quarantatré.  

A questo punto l’incontro potrebbe sembrare terminato, ma il rione Strada Mulino è una squadra ben impostata. Una formazione “quadrata” che sa di potercela ancora fare. L’impresa richiede più del dovuto e i ragazzi in maglia verde smeraldo sono disposti al sacrificio. Tutti quanti si spingono disperatamente in avanti. Quando l’orologio segna il Novantesimo, minuto il direttore di gara concede altri cinque minuti di recupero perché la partita nel frattempo si era in più occasioni interrotta; chiaramente sono un’eternità per la squadra in vantaggio e non sono nulla per l’altra.

È già da un po’ di tempo che il gioco si ferma perché i ragazzi in campo sono stremati, nonostante che continuino a correre come matti, ma quando subentra la stanchezza subentra pure la possibilità di commettere falli. Trascorsi, appunto, i cinque minuti di recupero, il direttore di gara prolunga l’incontro di altri due sempre per gioco fermo. Questi due minuti hanno un sapore sinistro per il tifo e la panchina azzurra. Sono ancora più interminabili dei primi cinque concessi in precedenza. Tutti quanti fremono, tifo incluso. Ed è così che al Novantasettesimo il rione Strada Mulino raggiunge il pareggio. Per il Popolesco tutto crolla. Tutto da rifare. Fatiche spese per niente. Questa partita è un incubo…

Il direttore di gara fa solo battere il centro perché poi decreta immediatamente la fine dei tempi regolamentari. Adesso tocca andare ai supplementari; ed è chiaro che lo spirito degli atleti del rione Strada Mulino sia decollato in orbita, e che quindi per loro sia più facile affrontare i successivi venti minuti di corsa dietro la palla.

I supplementari iniziano subito alla grande e se anche fosse vero che la logica ci porti a pensare che, come appena scritto, il rione Strada Mulino avrebbe tutte le carte in regola per presentarsi più deciso in campo rispetto al rione Popolesco, è proprio quest’ultimo a impegnare per primo il portiere avversario. La risposta però dei campioni in carica non si fa attendere, perché al terzo minuto di gioco calcia la palla di poco fuori dalla porta azzurra. La partita è aperta da tutti i fronti, entrambe le formazioni tendono a promuovere un gioco offensivo, con assist pericolosi. E in questo modo arrivano a fare lo scambio di campo.

In questo secondo tempo supplementare, la stanchezza si fa sentire ancora di più nei giocatori, nonostante che ciascuno continui a dare l’anima. E in questo modo non può che accentuarsi il numero dei falli. Giunti oramai all’ultimo the final countdown dei rioni montemurlesi 2024, l’arbitro è costretto a interrompere spesso il gioco per irregolarità. Ma i ragazzi tentano il tutto per tutto, nessuno se la sente di terminare questo campionato cittadino in balìa della roulette russa, e perciò si fanno lanci lunghi, e perciò si tira in porta da ogni parte del campo. Ma i notevoli sforzi dei giocatori finiscono nel nulla. La partita termina in parità e perciò devono affidare i loro destini ai tiri di rigori.

In questi delicati momenti la situazione è diversa tra chi deve parare il rigore e chi lo dove calciare. Il secondo sente poggiare sulle proprie spalle un enorme peso di responsabilità. Tuttavia la roulette russa non ha necessità di esaurire il giro completo del tamburo della pistola perché due colpi non vanno a segno grazie alla capacità del portiere azzurro, che intuisce e para due rigori. In questo modo la coppa passa dalle mani del rione Strada Mulino a quelle del rione Popolesco.       

 

 

.

.

Video a cura di Antonio Innocenti e Michele De Chiara

.