Intervista ad Alfie Gray: con “Decline” ho scelto di coniugare elementi visivi e sonorità

Ciao Alfie, “Decline”, il tuo nuovo singolo, riesce a catturare il momento del tramonto trasformandolo in musica. Qual è stato il processo creativo che ti ha portato a unire la transizione tra giorno e notte in una traccia?

Il processo creativo ha avuto inizio in modo istintivo, il passaggio tra il giorno e la notte, un’immagine che ha suscitato in me sensazioni diverse. Ho cercato si esprimerle attraverso l’intensità dei suoni e lo spazio che ho loro dato.

Il brano evolve da un mood più intimo e delicato a uno più intenso e cupo. Come hai strutturato questa metamorfosi sonora all’interno di “Decline”?

Si esatto, ho voluto collegare elementi visivi e sonorità, ad esempio il suono del pianoforte evoca il momento in cui il sole sta per scomparire dietro l’orizzonte, invece quello chiaro dei piatti rimanda alla luminosità.

Sei noto per la tua capacità di fondere generi musicali complessi e atmosfere immersive. Cosa ti ispira maggiormente quando crei queste esperienze sonore così uniche?

Come ho avuto già modo di dire, il mio è un approccio piuttosto istintivo, ogni cosa può diventare fonte d’ispirazione, mi lascio condurre dalle sensazioni.

Dopo il successo di brani come “Tell Me Now a Story” e “Follow Me”, in che modo “Decline” rappresenta un’evoluzione del tuo percorso artistico?

Successo è una parola grossa, ma vi ringrazio: preferisco dire un gradito incoraggiamento a proseguire sulla strada che ho intrapreso. Ogni progetto, ogni passo, è per me un evoluzione come artista e come essere umano, quindi sì anche “Decline” lo è.