Titolo dell’incontro è “Carcere e lavoro. Opportunità per le imprese“, moderato daRosanna Sciumbata, presidente del gruppo consiliare Lista Biffoni per Prato e da Ione Toccafondi Garante dei Diritti delle persone private e delle libertà personale.
Si parlerà del lavoro in carcere come di una “finestra” sul mondo, perché uno degli scopi del convegno è dimostrare che è importante dare una professione a queste persone in modo che una volta “fuori”possano passare dalle attività della cooperativa all’interno del carcere a quelle esterne.
Questo perché il carcere non può essere un luogo in cui i detenuti scontano la pena senza impegnarsi in qualcosa, anzi in base alla legge n. 193/2000, meglio nota come legge Smuraglia che si occupa delle attività industriali e produttive, si prevede l’affidamento a soggetti esterni, soprattutto cooperative sociali, di attività produttive, da attivare in laboratori che la stessa cooperativa si impegna ad allestire.
In questo modo, cambia l’identità del detenuto: da detenuto lavorante in lavoratore detenuto. Un individuo che può apprendere quelle competenze professionali, che in un prossimo futuro potranno servirgli al momento della dimissione per un reinserimento nella società. I dati in questo senso sono confortanti e ci dicono che l’indice di recidiva è pari al 75% per i soggetti dimessi che abbiano espiato per intero la condanna, mentre si riduce al 25% per coloro che abbiano godute di misure alternative, quindi abbiano svolto lavoro all’esterno o in semilibertà.
“Direi che un paese si misura anche dalla capacità di reinserimento”, così il Vicesindaco
Simone Faggi,-”di chi ha commesso una colpa grave. Non solo per un motivo di giustizia morale ma anche e sopratutto per evitare il ripetersi di condotte criminali e quindi per il bene della comunità. Legame lavoro carcere può essere la via maestra per percorsi di reinserimento sociale.”
In apertura previsti i saluti del Sindaco di Prato Matteo Biffoni e a seguire gli interventi del vicesindaco Simone Faggi , di Italo Minguzzi, avvocato e professore di diritto commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Bologna, del vice presidente della Camera penale di Prato e avvocato penalista Gabriele Terranova, Rossella Favero presidente della Cooperativa sociale “Altra città” di Padova, che qualche tempo fa “ad oggi sono numerosi i detenuti che abbiamo formato avvalendoci della consulenza di archivisti professionisti: alcuni dei reclusi, o degli ex ristretti, hanno trovato un’occupazione continuativa sul territorio, come aiuto bibliotecari e addetti alla sistemazione e riordino di archivi comunali nella provincia padovana», e poi Stefano Carnoli socio cooperativa “Altra città” di Padova e Maria Luisa Giovannone consulente del lavoro.
fonte Stamp Toscana