NUOVO ARRESTO A PRATO DI SPACCIATORE CINESE
Prato – Si fa sempre più strada l’ipotesi che il mondo orientale, fra cui la mafia cinese stessa, abbia allargato i propri mercati anche sullo spaccio di stupefacenti. Dopo il caso accaduto il 2 gennaio scorso, del 37enne cinese tornato in manette per spaccio di droga, un altro 36enne, con occhi a mandorla, dedito a fare la stessa cosa, la notte del 7 gennaio è stato condotto agli arresti dai carabinieri con l’accusa di gestire un giro di spaccio di ketamina.
Era dipendente di un’azienda tessile di Carmignano dove teneva occultato lo stupefacente. Questi, una volta che cessava il proprio turno di lavoro all’interno dell’azienda come impiegato, ne iniziava un altro come spacciatore di droga sia fra i propri connazionali che fra i consumatori italiani.
L’orientale, di nome Wei Jinquan, risedeva a Carmignano ed era un uomo già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti reati e da tempo era finito nel mirino dei carabinieri, che già avevano raccolto prove sufficienti sul suo conto. E all’uscita dell’azienda tessile, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Prato, lo hanno fermato e perquisito. La perquisizione si è poi estesa pure all’interno dell’abitazione del cinese dove sono stati trovati 25 grammi di ketamina, suddivisi in dosi.
Questa mattina, lunedì 8 gennaio 2017, su disposizioni del pubblico ministero di turno, Francesco Sottosanti, verrà giudicato l’arresto di Wei Jinquan con rito per direttissima.