DAGLI ALBORI DEL REGIME ALLE LEGGI RAZZIALI, A MONTEMURLO UN CICLO D’INCONTRI SUL FASCISMO PER CONOSCERE E NON DIMENTICARE
Nell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle infamanti leggi razziali, il Comune di Montemurlo propone un percorso di conoscenza sul Regime Fascista e come la politica del consenso abbia condizionato tutti gli aspetti della vita socio-culturale del Paese
S’intitola “Dagli albori del Regime alle leggi razziali. La storia oltre i manuali. Arti, scienza e sport in Italia” il ciclo d’incontri promosso dal Comune di Montemurlo, in collaborazione con la Fondazione Cdse, Centro di Documentazione Storico-Etnografico, per approfondire la conoscenza di un periodo storico estremamente complesso. Nell’anno dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle infamanti leggi razziali del settembre 1938, che portarono all’epurazione degli ebrei dalla società civile italiana, e in prossimità del Giorno della Memoria, il Comune di Montemurlo vuole offrire un’opportunità di approfondimento di un periodo storico tutt’ora al centro di polemiche e pericolosi revisionismi storici.
«Con questo corso completiamo il lavoro iniziato con la rivoluzione russa nel 2017 – spiega l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero – Lo facciamo in un momento storico delicato, dove spesso, anche recentemente, alcuni politici tendono a dare letture revisionistiche, populiste e fuorvianti del periodo. Attraverso aspetti meno noti e conosciuti, con questo corso vogliamo approfondire e spiegare come il Regime Fascista abbia condizionato la società civile nel periodo. Una metodologia di approfondimento storico che vede al centro il Cdse e la biblioteca “Della Fonte” sempre più, non solo luogo di prestito librario, ma polo culturale per coltivare la memoria storica».
Una lettura del periodo fascista “insolita” e originale, che si pone l’obbiettivo di andare oltre ai fatti e alla cronologia storica narrata dai manuali scolastici, ma di offrire uno spaccato dell’influenza del Regime nei vari ambiti della vita vita sociale: lo sport (la serie A nasce in questi anni a scopo propagandistico), la musica, la scienza, l’arte, la cucina, l’industria tessile. Un vero e proprio percorso formativo (ma si può decidere anche di partecipare a singoli incontri tematici) in sei lezioni, con inizio il prossimo 31 gennaio alla biblioteca comunale “Bartolomeo Della Fonte” (piazza Don Milani, 1), che coniuga la serietà scientifica con la curiosità e un taglio originale, per capire i vari aspetti che hanno contraddistinto un’epoca.
« Abbiamo cercato di mettere insieme un gruppo di studiosi, che fosse specializzato nei vari ambiti tematici per offrire il meglio – spiega la direttrice della Fondazione Cdse, Alessia Cecconi– Il primo incontro sarà tenuto dalla professoressa Annalisa Marchi e sarà propedeutico per inquadrare il periodo storico (1918 al 1938). Marco Morelli, direttore del Centro di Scienze planetarie e del parco di Galceti, parlerà delle ricerche scientifiche, che portarono all’uso del gas nella guerra di Libia. L’incontro dedicato all’arte, che terrò io, approfondirà il tema dei controlli del regime sugli artisti e come di fatto la libertà artistica di fatto andasse per conto proprio. Massimo Cervelli, giornalista sportivo ed grande esperto di storia del calcio e della Fiorentina, parlerà delle implicazioni tra calcio e fascismo: l’invenzione della serie A, l’uso del calcio per propagandare il fascismo, i mondiali “pilotati” degli anni Trenta, l’epurazione di calciatori e dirigenti sportivi. Alessio Zipoli, critico musicale, ci racconterà come in questo periodo nasca la canzone italiana, tra canzoni di propaganda e inserzioni di jazz americano, che non poteva essere accolto. L’ultimo incontro riguarda l’autarchia in cucina e nell’armadio e come a Prato ci si riciclò per produrre fibre “made in Italia”».
Tra le curiosità la svolta del regime fascista verso l’autarchia comportò il ripensamento della produzione tessile pratese, ma anche restrizioni nella vita di tutti i giorni, specialmente nel modo di alimentarsi.E così la lana di importazione fu sostituita con il Lanital, fibra ottenuta in laboratorio a partire dalla caseina del latte, e al posto del cotone furono sperimentati altri tessuti di origine vegetale come quelli creati dalla ginestra o dalla paglia.
Allo stesso modo in cucina si assistè a una campagna battente per la promozione dei prodotti locali, ad esempio il riso al posto della pasta, e di quelli coloniali, come le banane eritree; bandite le merci alleate, come il tè della “perfida Albione” o i pomodori americani, e sperimentati tutta una serie di sostitutivi e surrogati, come il famoso caffè alla cicoria o il karkadè africano. In cucina come nell’armadio la principale battaglia del regime è sempre quella per il consenso.
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI – Il corso è gratuito ma l’ iscrizione è obbligatoria (anche per un solo incontro). Le iscrizioni sono aperte dal 15 al 30 gennaio scrivendo a info@fondazionecdse.it o direttamente al bancone della biblioteca “B. Della Fonte”. Per maggiori informazioni telefono 0574-558567 oppure 0574-942476 (Cdse).Per chi frequenta l’intero corso sono a disposizione materiali di approfondimento.