A 100 anni dalla “Guera Granda”, un grandioso evento sul Massiccio del Grappa.
BASSANO INCANTO 2018.
“Né la croce né l’infanzia bastano, il martello del Golgota, l’angelica memoria a schiantare la guerra. I soldati piangono di notte prima di morire, sono forti, cadono ai piedi di parole imparate sotto le armi della vita. Numeri amanti, soldati anonimi scrosci di lacrime”. I versi della poesia di Quasimodo rendono bene i sentimenti che dimoravano nel cuore di tanti giovani, strappati alle famiglie e gettati nell’orrore del fronte. “Di che reggimento siete, fratelli?” (Ungaretti). Il sacrario del Grappa non fa distinzioni. Nel settore nord il respiro delle anime dei soldati austro-ungarici è uguale a quello dei soldati italiani del settore sud che lassù, per ordini superiori, dovettero combattersi. Fratelli. L’eco dei canti che, sabato 23 giugno hanno risuonato, sul massiccio non si è ancora spento. Un grande evento, organizzato dal Coro Bassano, in occasione del centenario dalla fine delle ostilità e della svolta verso l’armistizio che la storia fa coincidere con l’esito della Battaglia del Solstizio, combattuta tra il 15 e il 23 giugno 1918, quando l’esercito austro-ungarico lanciò la sua ultima offensiva, nell’intento di costringere l’Italia alla resa e fu invece arrestata dai nostri soldati e dal sangue italiano. Bassano InCanto, l’undicesima manifestazione corale, patrocinata da ben 24 Comuni, ambientata a Cima Grappa e inserita nel circuito Festa nazionale della musica 2018, è stata un successo di partecipazione e di pubblico. 10 cori, 100 canti, uno per ogni anno che ci separa dai momenti nei quali la sorte della guerra volse a vantaggio dell’Italia, sono stati portati nelle chiesette alpine di San Giovanni, Lepre e Cibara, prima che tutti i cori ( Coro Bassano e Breganze, Coro A.N.A. Cittadella, Coro A.N.A. Piave di Feltre, Coro A.N.A. Novale di Valdagno, Coro OIO di S. Giustina, Coro Voce Alpina di Onigo, Coro 7 Larici di Coredo-Predaia, Coro A.N.A. Marostica, Coro Solo Voci della Vallata Feltrina e Coro Monte Sabotino di Gorizia) si ritrovassero al Sacrario per cantare ancora alla Madonnina, al cimitero Austro-Ungarico, per finire attorno all’altare per la Santa Messa. Un evento di una portata straordinaria, troppo ignorato dai media, che si è concluso con centinaia di persone ad assiepare i gradini dell’Ossario che, alla luce delle torce tascabili, li rischiaravano. Candele accese, lumini nella notte, sentimento di pietà per le troppe vite perdute. A memoria di quei momenti memorabili valga il pensiero del Cav. Valerio Ronzani, ottantunenne Sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri in congedo e capo scorta della bandiera Sezionale dei Carabinieri di Crespano del Grappa: ” Vorrei esprimere la nostra ammirazione ed i nostri vivi complimenti per come è stato organizzato Bassano InCanto. Malgrado un vento freddo ed impietoso, è stata una perfetta cerimonia. In quella particolare atmosfera, ho scoperto un mondo che credevo perduto. Ho visto degli uomini veri, fermi, stagliati come statue contro il chiaro della luna. Lo sventolare impetuoso delle bandiere, gli ordini secchi, le preghiere e il sottofondo dei canti. Mi sono commosso a quella allocuzione in cui si narrava delle donne che vagavano per le trincee sconvolte, alla ricerca dei propri figli e dei propri cari. Ho pensato che veramente se esiste la vita delle anime, quella di quei corpi custoditi in quelle urne, al cospetto di tanta devozione e di tanto sentimento, esse avranno avuto conforto al loro sacrificio”.