A Montemurlo la scienza arriva in classe e insegna a saper riconoscere l’olio extra vergine d’oliva buono per la salute
Grazie all’accordo tra il Comune di Montemurlo e il Pin martedì prossimo alla scuola primaria “Anna Frank” di Oste arriva un vero e proprio laboratorio scientifico che confronterà un olio della grande distribuzione con uno a km zero del frantoio attraverso l’analisi spettrofotometrica. L’assessore alla pubblica istruzione, Baiano:« Continua il progetto promosso con Filiera Corta e la dietista Siglich per abituare i bambini a scelte alimentari consapevoli»
Nell’ambito delle attività di educazione alimentare del progetto “Alimentazione e sostenibilità” rivolte ai bambini delle classe terze delle scuole primarie dell’istituto comprensivo “Margherita Hack” e paritaria “Ancelle del Sacro Cuore”, il Comune di Montemurlo ha stretto un accordo con il Pin di Prato – Servizi didattici e scientifici per l’Università di Firenze attraverso il quale la scienza arriva in classe e insegna ai bambini a riconoscere gli oli extra vergine d’oliva di qualità. Già da alcuni anni il Comune di Montemurlo, in collaborazione con la Filiera Corta e la dietista incaricata del servizio di refezione scolastica, Alessandra Siglich, promuove attività di “consapevolezza alimentare” attraverso esperienze sul campo, dalla conoscenza dei produttori locali alle degustazioni. Quest’anno il progetto si arricchisce della collaborazione scientifica del Pin che martedì prossimo alla scuola primaria “Anna Frank” di Oste porterà un vero e proprio laboratorio scientifico attraverso il quale confrontare un olio della grande distribuzione con uno del territorio a km zero.
A salire in cattedra sarà Chiara Vita, la responsabile del laboratorio QuMap (laboratorio di qualità delle merci e affidabilità del prodotto), uno dei quarantauno laboratori del Pin, che da oltre trent’anni studia gli oli toscani:« Attraverso questa esperienza vogliamo educare a scelte consapevoli i consumatori del futuro- spiega Chiara Vita – Insieme ai bambini faremo un’analisi spettrofotometrica di due oli, uno commerciale e uno di frantoio. Proprio come avviene in laboratorio, useremo delle provette con reattivi e andremo a misurare l’acidità, i perossidi e i polifenoli totali dei vari oli. In questo modo valuteremo la qualità degli oli che è strettamente correlata alla presenza di “molecole bioattive”. Ad esempio, i bambini potranno scoprire che nell’olio di qualità esistono molecole come le oleocantale o l’oleuropeina che hanno elevate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. In particolare oleuropeina ha un’attività antinfiammatoria correlabile all’ibuprofene». Il progetto del Comune e Filiera Corta “Alimentazione e sostenibilità” si arricchisce dunque di un partner scientifico molto importante e stamattina e stato firmato l’accordo formale di collaborazione con il Pin:«Siamo molto felici di poter avviare questo progetto con il Pin, perché da tempo cerchiamo di educare i bambini ad un’alimentazione sana attraverso la consapevolezza e la conoscenza del territorio e dei produttori locali. – spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano – Abbiamo visto che attraverso i bambini riusciamo a coinvolgere più facilmente anche i genitori e siamo certi che l’esperienza con il Pin saprà coinvolgere e appassionare i nostri piccoli studenti». Il laboratorio Qumap, fondato trent’anni fa dalla professoressa Annalisa Romani, risponde alle esigenze delle aziende agricole del territorio di valorizzazione di uno dei nostri prodotti tipici, l’olio:« Il Pin non dialoga solo con il settore che caratterizza il nostro distretto, il tessile, ma abbiamo molte collaborazioni con il settore agricolo e le filiere corte- spiega la presidente del Pin, Daniela Toccafondi – I laboratori del Pin stanno portando avanti ricerche molto interessanti che potranno essere utilizzate per esplorare campi nuovi anche nel settore agro-forestale». I bambini delle classi terze delle primarie dell’istituto comprensivo Hack e del Sacro Cuore in queste settimane, oltre alla collaborazione con il Pin, vivranno molte altre esperienze sul territorio, dalla visita dal mugnaio, alla spesa al mercatino della Filiera Corta a interventi di educazione alimentare in classe. «La collaborazione con il Pin dà valore al nostro percorso di educazione alimentare e ci aiuta a valorizzare le produzioni agricole locali. Le competenze scientifiche e l’esperienza del Pin rappresentano elementi preziosi da utilizzare sempre più per sviluppare attività di consapevolezza alimentare perché noi siamo ciò che mangiamo e dall’agricoltura possono nascere nuovi progetti di sostenibilità e tutela ambientale», conclude il sindaco Simone Calamai.