A Montemurlo lo showroom di biciclette più grande d’Italia e nel primo giorno d’apertura è subito record di vendite
Lo storico negozio di biciclette di Prato, Lenzi Bike, sbarca a Montemurlo in via Scarpettini con 1700 metri quadri tra officina ed esposizione. Pur senza alcuna inaugurazione, vendute in una giornata 19 biciclette. Probabili quattro nuove assunzioni. All’apertura era presente anche il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai: «Quest’apertura rappresenta un importante segnale di fiducia in un momento difficile e dimostra che Montemurlo è un terreno fertile per lo sviluppo di progetti imprenditoriali»
Lo storico negozio di biciclette di Prato “Lenzi Bike” sbarca a Montemurlo in un capannone in via Scarpettini al civico 226, dove ieri 25 maggio, senza alcuna inaugurazione ufficiale nel rispetto delle norme assembramento anti – Covid, ha aperto una grande esposizione di biciclette, il magazzino e l’officina riparazioni.
Lenzi bike non fa in tempo ad arrivare nel Comune sotto la Rocca e taglia subito i suoi primi due record: è il negozio di biciclette con lo showroom più grande d’Italia (circa 1700 metri quadri), come confermano i dati della Camera di Commercio, e nel primo giorno di apertura è subito boom di vendite con ben 19 biciclette vendute in poche ore.
«Quest’apertura rappresenta un importante segnale di fiducia in un momento difficile di ripartenza e sono molto felice che i fratelli Lenzi abbiano scelto Montemurlo per aprire il loro negozio. – commenta il sindaco Simone Calamai, che ieri ha preso parte all’apertura della nuova attività – Montemurlo è un terreno fertile per lo sviluppo di progetti imprenditoriali di qualità e sono orgoglioso di poter dire che un’altra azienda storica ha trovato casa qui da noi ».
La Lenzi bike, che mantiene anche il negozio di Prato in via Po, vanta 70 anni di storia e di amore per le due ruote. I fratelli Lenzi, Valerio, 40 anni e Alessio 35, da tempo stavano cercando un ambiente con tanto spazio, in una zona di passaggio, ben visibile e con un ampio parcheggio:« e l’abbiamo trovata a Montemurlo – racconta Valerio Lenzi– A novembre abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione del magazzino con l’idea di aprire a marzo. Fin tanto che non è arrivato il Coronavirus a cambiare tutte le carte in tavola. Mio fratello ed io abbiamo passato i due mesi del lockdown tra grandi dubbi, incertezze e sconforto. Avevamo quasi deciso di mollare, ma alla fine abbiamo deciso di provarci e i risultati sono davvero incoraggianti. Non abbiamo fatto alcuna pubblicità ma ieri avevamo la fila di persone in attesa di entrare. Abbiamo clienti che arrivano da tutta la provincia, da Firenze, Pistoia e da fuori regione (molti dall’Emilia Romagna che vedremo non appena riapriranno gli spostamenti tra regioni) e non pensavamo di riuscire a vendere ben 19 biciclette in un solo giorno, quando di solito la media è di una /due bici al giorno».Il negozio ha biciclette per tutti i gusti, le necessità e le tasche ( da 100 a 10 mila euro, come spiega Lenzi) : si va dalla bici senza pedali per i bambini di 24 mesi, alle biciclette da passeggio, a quelle elettriche a pedalata assistita, alle bici da corsa, alle mountain bike. Nel nuovo showroom e nell’ officina riparazione biciclette lavorano 14 persone (4 le nuove assunzioni fatte in occasione dell’apertura) e anche le prospettive sembrano buone:« Se l’attività procederà bene, abbiamo in programma altre 4 nuove assunzioni di personale qualificato», continua Valerio Lenzi, davvero musica per le orecchie in questo periodo così difficile. Tra i tanti aspetti negativi, infatti, il Coronavirus qualcosa di buono l’ha fatto: in tanti hanno riscoperto la voglia di camminare, di andare in bicicletta e di vivere il proprio territorio, lontano dalla folla, in un contatto più diretto con la natura:« Negli ultimi giorni mi stanno contattando tantissime persone che vogliono cambiare le loro abitudini di mobilità e mi chiedono consigli sulla bici più adatta alle loro esigenze. Grazie anche agli incentivi governativi, in molti stanno riscoprendo la due ruote e un modo di vita più sano ed eco-sostenibile. Almeno qualcosa di buono il Covid ce lo ha portato e insegnato», conclude Valerio Lenzi.