A Montemurlo ritorna il Corteggio storico: più forti dell’alluvione

La manifestazione, giunta alla 33esima edizione, ritrova la sua tradizionale collocazione a fine giugno. Il Gruppo storico si rialza nonostante i problemi causati dall’alluvione e ripropone anche quest’anno un tuffo nella storia del territorio e della famosa battaglia di Montemurlo del 1537. Il sindaco Calamai:« È l’edizione della ripartenza, che vogliamo condividere con gli alluvionati e con gli angeli del fango» Il primo appuntamento è per giovedì 27 giugno ore 20 in piazza Castello alla Rocca con il banchetto rinascimentale. Domenica 30 giugno ore 20,30 a Oste il Corteggio

Tutto pronto a Montemurlo per l’avvio della 33esima edizione del Corteggio storico di Montemurlo, promosso dal Comune con il Gruppo storico. La più importante manifestazione di rievocazione storica del territorio, dopo gli anni difficili del Covid e i danni causati dall’alluvione il 2 novembre scorso al magazzino dei costumi storici in via Toti, ritrova quest’anno la sua tradizionale collocazione a fine giugno « Questa è la settimana della storia e delle tradizioni di Montemurlo- dice il sindaco Simone Calamai – Un’edizione della ripartenza dopo la tragedia che abbiamo vissuto lo scorso 2 novembre con l’alluvione che ha portato distruzione anche nel magazzino del Gruppo storico, spazzando via 32 anni di storia e sacrifici. Non è stato semplice organizzare questa manifestazione ma il Gruppo storico, come i nostri concittadini, ha dimostrato grande forza e resilienza ed è stato capace di rialzarsi. Per questo motivo vogliamo dedicare la 33esima edizione del Corteggio agli alluvionati e a tutti gli angeli del fango e li invitiamo a partecipare alle iniziative e a condividere con noi questo momento di gioia dopo tanto dolore».

Tiziana Giagnoni, presidente del Gruppo storico, ha gli occhi lucidi quando ricorda i terribili momenti dell’alluvione, quando a rischio della propria vita, ha raggiunto il magazzino con l’acqua che ormai le arrivava alla vita, ed è riuscita, insieme al vice presidente Alessandro Bargiacchi, a mettere in salvo i costumi storici:« Abbiamo perso 32 anni di storia.– dice Giagnoni- Sono andati distrutti tutti gli accessori dei costumi, dalle scarpe, ai cappelli, alle cinture, foto, documenti, attrezzature e ci vorranno degli anni prima di poter tornare alla normalità. Non sono oggetti che si possono comprare in negozio ma si tratta di pezzi unici che vanno fatti realizzare appositamente. La sfilata di quest’anno del Gruppo storico sarà dunque in forma ridotta anche se alla fine, nonostante le innumerevoli difficoltà, riusciremo a vestire circa 60 persone. È stato un momento tragico per la nostra associazione ma ora si riparte e non fa parte del nostro carattere perdersi d’animo»

Tutti gli eventi di quest’anno del Corteggio storico sono dedicati alla memoria di Isabella Biagini, storica volontaria del Gruppo storico, figurante e ballerina delle danze rinascimentali, che se n’è andata lo scorso novembre, proprio durante i giorni più difficili dell’alluvione.

Apre la settimana dedicata alla storia giovedì 27 giugno ore 20 la cena rinascimentale in piazza Castello alla Rocca. Il ristorante “La taverna della Rocca” preparerà prelibati piatti rinascimentali su indicazione dell’associazione di ricerca storica Historiaedita. Il menù prevede come prima portata di credenza “l’insalata di Caterina” come seconda portata di cucina zuppa speziata di cipolle pan biscottato, nonché ravioloni di ricotta ed erbe selavtiche, Si continua poi con un assaggio dei formaggi della Filiera corta di Montemurlo e con il “Cosimino”, delle speciali polpette di carne che nella composizione del piatto riproporranno lo stemma araldico dei Medici; si finisce con una gustosa crostata di mele. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione al numero 3289857707. Il banchetto sarà accompagnato da spettacoli di bandiere e tamburi, danze antiche, intrattenimenti magico-comici con De Alchimia, gruppo di illusionisti di Ascoli Piceno, e le rime di Gianluca Foresi. In piazza sarà presente anche il tavolo con i figuranti in costume che rievocheranno i veri protagonisti della storia. Prima della battaglia di Montemurlo del 1537 ci fu un banchetto ideato dal montemurlese Felice Settesoldi, supportato dalla mediazione della famiglia Pandolfini, per riavvicinare i Medici all’opposizione repubblicana meno compromessa. Purtroppo il tentativo fallì e si arrivò allo scontro armato nella piana sotto la Rocca, che portò alla definitiva affermazione dei Medici. Al tavolo si potranno “incontrare” Cosimo I, sua madre Maria Salviati, il mentore Riccio da Prato e i fuoriusciti repubblicani.

Le manifestazioni continuano venerdì 28 luglio ore 21,30 in piazza Amendola a Oste con “Giochi d’altri tempi”, una serata dedicata al divertimento con squadre che si sfideranno con prove di forza, agilità e velocità. I giochi sono aperti a tutti, basta iscriversi al numero telefonico 3312307868. Sabato 29 giugno ore 18 nel parco di Villa Giamari (piazza Don Milani, 1) spazio all’approfondimento storico-culturale con la presentazione del libro, curato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani“Cosimo I De’ Medici, il padre della Toscana Moderna”. Figura centrale di questo periodo fondamentale nella storia e nella cultura europee è Cosimo I (Firenze 1519-1574), primo granduca di Toscana e artefice della sua trasformazione in Stato. Cosimo I, infatti, anche a seguito della battaglia di Montemurlo del 1537, fu capace di portare quella che fino allora era stata una piccola potenza regionale al livello delle corti e delle grandi nazioni del Cinquecento. Come sempre il clou degli eventi si svolgerà domenica 30 giugno in piazza Amendola a Oste con la grande giornata rinascimentale che culminerà nella sfilata dei gruppi di rievocazione storica per le strade della frazione, culla della manifestazione. La giornata di rievocazione storica avrà il suo fulcro in piazza Amendola a Oste, dove, dalle ore 10,30, si potrà scoprire un tipico accampamento di armigeri di epoca rinascimentale. Le associazioni di rievocazione storica Compagnia Giovanni Dalle Bande Nere di Firenze, gli sbandieratori e i musici della Signoria di Firenze, Compagnia de Valcento, Black& White Gospel Choir e Historiaedita di Prato proporranno laboratori didattici, dimostrazioni di battaglie rinascimentali e artisti di strada. Si potrà prendere parte anche ai laboratori creativi con la “bottega dell’arte” con gli artisti di Amo Art, “Terzo Studio” che proporrà indovinelli, giochi, enigmi e rompicapo per tutta la famiglia. Dal pomeriggio il cavaliere Carmine Visconti con il suo cavallo Jessew sarà a disposizione per domande, foto e brevi dimostrazioni equestri. Alle ore 11,30 esibizioni di danze rinascimentali, alle ore 18 spettacolo di giocoleria con Circotà e alle ore 18,45 dimostrazione scientifica del volo dei rapaci con l’Antica Falconeria Toscana. Alle ore 19 apertura degli stand gastronomici e alle 20,30 partenza del Corteggio storico per le vie di Oste: via Curiel, via Scarpettini, via Treviso, via Venezia ( primo tratto), via Oste, via Adda, via Gramsci, piazza Amendola. La serata sarà chiusa dalla consegna simbolica al sindaco della chiave della Rocca di Montemurlo.

Le manifestazione si chiuderanno giovedì 1 agosto ore 21,30 in piazza della Repubblica a Montemurlo (nella nuova piazza pedonale di fronte al municipio) con l’evento “Dentro la storia: celebrazione della battaglia di Montemurlo” con il corteo per le vie del centro, il racconto delle vicende storiche a cura della Fondazione Cdse, spettacoli e buon cibo con la Filiera corta di Montemurlo.

LA BATTAGLIA DI MONTEMURLO – La battaglia di Montemurlo si svolse il 1 agosto 1537 tra la Signoria medicea, rappresentata da Cosimo I, ed i fuoriusciti repubblicani contrari al regime mediceo, capeggiati da Baccio Valori e Filippo Strozzi, proprietari rispettivamente della Villa del Barone e di Villa Strozzi. Il panorama che fa da sfondo alla storica battaglia è proprio la Rocca di Montemurlo e la pianura sottostante. La storia narra che i soldati di Cosimo I fossero circa diecimila tra cavalieri, esercito di fanteria, soldati mercenari spagnoli e tedeschi. Contro questo esercito, ben organizzato e guidato dai capitani Alessandro Vitelli e Pirro Colonna, sotto l’egida del cardinale Innocenzo Cybo, nulla poterono gli archibugi e le artiglierie di Piero Strozzi, figlio di Filippo, al comando dei fuoriusciti fiorentini. Filippo Strozzi con i suoi fedelissimi, si asserragliò dentro le mura del Castello della Rocca di Montemurlo, dove fu scovato e costretto ad arrendersi a causa di un incendio che, dal portone principale, si propagò alle stanze superiori e al cortile. Cosimo I fece poi giustiziare i prigionieri: il 20 agosto nel Bargello a Firenze furono decapitati Baccio Valori, il figlio Filippo e il nipote. Filippo Strozzi pare che dopo un periodo di prigionia, si uccise in cella, disposto a morire piuttosto che tradire la patria e i suoi sodali. Il Corteggio di Montemurlo, più che un momento di guerra, intende celebrare l’evento che aprì la strada alla creazione del Granducato di Toscana e un lungo periodo di pace.