Alla Sala Banti “Mountainmen – Linea gotica 1945”
L’iniziativa è a cura del museo della Linea Gotica di Montemurlo con il patrocinio del Comune di Montemurlo ed è in programma per sabato 24 febbraio ore 16
A teatro della Sala Banti sabato 24 febbraio alle ore 16 il museo della Linea Gotica di Montemurlo, con il patrocinio del Comune, propone il film “Mountainmen- Linea Gotica 1945” di Andrea e Giuliano Gandolfi del Gruppo culturale Il Trebbo. Il progetto si basa interamente su fatti realmente accaduti e documentati grazie alle memorie di veterani ancora in vita e narra le importanti battaglie che portarono allo sfondamento del fronte tedesco nel settore centrale della Linea Gotica, nell’alto Appennino tra le provincie di Bologna, Modena e Pistoia, prologo alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia, con uno sguardo ai rapporti tra i soldati e la popolazione. La miniserie, doppiata in lingua italiana e inglese, è strutturata in quattro episodi con una durata media di 30 minuti l’uno. Ogni episodio segue uno specifico evento di quello che successe sull’Appenino Tosco-Emiliano tra gennaio e aprile del 1945. Il progetto segue la Compagnia G dell’85° Reggimento Fanteria da Montagna dal suo arrivo in Italia fino alla fine della guerra. Prima dell’inizio e dopo la fine della miniserie sono previsti due brevi documentari.
Un film a carattere storico e culturale rivolto principalmente ai giovani delle per tramandare la memoria del passato attraverso i ricordi personali dei veterani. Soldati che allora erano ragazzi di 19-24 anni, che vennero a combattere in Italia, a contatto con gente di cultura e usanze completamente diverse, in umide buche scavate nel terreno, fredde come solo gli inverni di allora sapevano essere, circondati da pioggia e neve. Alla proiezione del film porterà il suo saluto il sindaco del Comune di Montemurlo Simone Calamai che sottolinea: «Una bella e importante iniziativa del Museo della Linea Gotica per far conoscere la storia dell’Italia dal nazifascismo attraverso la voce dei soldati alleati che arrivarono sulle nostra montagne da Paesi lontani per ridarci la libertà». L’ingresso è libero e gratuito