Allargamento Ospedale di Prato: Prato faccia in modo che non diventi una nuova “Novella dello stento”!
Il buon giorno si vede dal mattino ! Così recita un vecchio “detto” toscano molto in uso nel pratese: A che cosa ci riferiamo con tale frase? All’inizio dei lavori per la costruzione della nuova Palazzina per cercare di colmare l’ enorme carenza di letti presso il nostro Ospedale S. Stefano. La consegna dell’area è avvenuta il primo di Giugno ma ad oggi, così leggiamo sulla stampa locale, non si è visto alcuna ruspa al lavoro. Da quando dovremo iniziare a fare il conto alla rovescia degli 875 giorni previsti per il termine dei lavori? E’ veramente inconcepibile che non ci si renda conto delle esigenze della popolazione della Provincia di Prato. Tali notizie dovrebbero suscitare forti e puntuali proteste da parte di tutti gli amministratori locali, da tutte le categorie economiche , da tutta la società pratese nelle sue varie articolazioni ed invece c’è , per lo meno così ci pare, rassegnazione. perché, forse, ci si è accorti che si sta ripetendo una storia già vista per tanti altri lavori che languono o addirittura sono fermi da anni e le proteste non hanno alcun effetto: I Pratesi sono stati ignorati quando , molti anni fa, dicevano che l’ospedale nasceva piccolo ma chi doveva ascoltare faceva “orecchie da mercante” . Si pensava che i lavori potessero iniziare velocemente ed altrettanto velocemente concludersi ma le premesse non inducono all’ottimismo. Vogliamo concludere con una famosa frase del comico Roberto Benigni che quando , nei suoi celebri monologhi, si riferiva ad una situazione in stallo e ingarbugliata esclamava : “ma icchè cè” e così , pure noi diciamo ma icchè cè ( che vuol dire : ma perché ci vuole così tanto tempo e lungaggini per allargare , udite udite, un Ospedale?