Alluvione del 2 novembre: le attività provinciali del Centro di Coordinamento Soccorsi
L’eccezionale violenza e concentrazione delle precipitazioni temporalesche del 2 novembre scorso ha causato, non solo l’ esondazione di vari corsi d’acqua, come il torrente Furba nella zona di Carmignano (loc. Seano), il Bagnolo a Montemurlo e il Fiume Bisenzio, sia a Vaiano che nel Capoluogo, ma anche smottamenti e frane nei Comuni di Carmignano e della Valdibisenzio, con importanti ripercussioni anche sulla viabilità della SR325.
L’emergenza alluvionale ha, inoltre, provocato la disalimentazione di ben 2600 utenze su tutto il territorio provinciale, così come critiche, in alcune località, sono state le telecomunicazioni e l’erogazione dell’acqua per danni alle infrastrutture.
Nell’immediatezza dei primi eventi i Comuni hanno attivato i propri centri operativi di protezione civile e la Prefettura il Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.), che ha la funzione di coordinare le emergenze che per intensità o estensione comportino il coinvolgimento di più enti statali e locali e delle forze di polizia.
Si è infatti posta da subito l’esigenza di assicurare la sicurezza dell’incolumità di persone e centri abitati e di garantire, non solo la fruibilità delle strade ma anche, laddove si siano registrate interruzioni di aree, come lungo la SR 325, il minor disagio possibile per gli utenti.
In aggiunta alle numerose criticità verificatesi nel Comune di Prato, per le quali è stato attivato l’apposito Centro comunale di emergenza, l’intero territorio provinciale ha richiesto l’intervento e l’ausilio, il prima possibile, di tutte le forze del soccorso pubblico già presenti sul territorio, implementate con altre unità provenienti da altre province.
La catena operativa di protezione civile prevede, infatti, con il sorgere dell’emergenza, la costituzione di centri di coordinamento che si attivano sul territorio ai diversi livelli di responsabilità (comunale o intercomunale, provinciale, regionale e nazionale).
La Sala Operativa della Prefettura infatti sin dal tardo pomeriggio del 2 novembre scorso è stata presidiata dai rappresentanti dei Sindaci, della Provincia, della Regione, delle Forze dell’Ordine, del Comando dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate, dell’Asl e 118, del Genio civile, dell’ARPAT e della Croce Rossa, alcuni in presenza ed altri(come Sindaci e Regione)per ragioni logistiche costantemente videocollegati.
Con il coordinamento del Prefetto, insieme ai dirigenti e funzionari della Prefettura, la Sala è stata impegnata h24 per fronteggiare l’emergenza e dare una risposta alle richieste di assistenza e di soccorso provenienti dalla popolazione colpita dalla calamità.
Sono stati altresì creati diversi gruppi operativi con particolare riguardo al soccorso tecnico urgente – con Vigili del Fuoco, Esercito, Provincia e Forze di Polizia – ai servizi socio-assistenziali e a quelli essenziali (Energia elettrica, comunicazioni,acqua, trasporti) ed al supporto delle attività di raccolta dei rifiuti che ad oggi è avvenuta da parte di Alia per complessive 13270 tonnellate.
Altrettanto problematica per molti giorni è stata la di rimozione di detriti e rifiuti ingombranti che, oltre a rappresentare un impedimento all’accesso ad alcune aree anche urbanizzate, potevano costituire un’ulteriore fonte di pericolo in caso di eventuali persistenti piogge.
Pertanto, anche al fine di facilitare e potenziare quest’ultime attività, è stato richiesto l’intervento delle Forze Armate, tramite il Comando Forze Operative Nord di Padova, che ha assegnato a questa Provincia ben 44 militari del Genio Pontieri di Piacenza, dotati di 20 mezzi e dislocati nei territori dei comuni di Prato, Cantagallo e di Carmignano per la rimozione di fango e detriti, per la pulizia dell’alveo dei corsi d’acqua e per la rimozione dei rifiuti ingombranti.
Costantemente monitorata, fin dall’inizio dell’emergenza, è stata inoltre la situazione relativa agli evacuati: anche nei giorni successivi all’evento alluvionale, a causa di smottamenti, piccole esondazioni e pericoli di frana, alcuni Sindaci (di Prato, di Vaiano, di Cantagallo e di Vernio)hanno dovuto adottare, a titolo precauzionale, ordinanze di evacuazione per taluni centri abitati per un totale di 48 persone, che ad oggi sono tutte quasi rientrate nelle proprie abitazioni, ad eccezione di 2 residenti in Via di Cantagallo (PO), di 3 persone a Vaiano (Loc La Briglia),23 a Cantagallo ed una persona a Vernio.
Nel corso delle operazioni di evacuazione costante è stato il supporto dei servizi di vigilanza e di ordine pubblico delle Forze di polizia, con le quali è stato altresì condiviso tramite il Tavolo tecnico del Questore un apposito piano di misure anti-sciacallaggio e di sicurezza dei cittadini.
Costante il raccordo con la Sala Operativa della Regione e la Sala Operativa del Dipartimento nazionale della protezione civile.
Il Prefetto ha, altresì, disposto, presso il Centro Operativo Intercomunale della Val di Bisenzio, che comprende i comuni di Vernio, Vaiano e Cantagallo, l’integrazione del personale comunale con referenti della Prefettura, della Provincia, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e tecnici regionali, attesa la particolare conformazione di quei territori e l’esigenza di un coordinamento intermedio con il CCS.
Nel complesso la macchina della protezione civile provinciale ha visto in campo , nelle attività di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi, 150 unità dei Vigili del Fuoco, che hanno svolto 591 interventi dall’inizio dell’emergenza, assicurando anche il proprio ausilio alle strutture tecno-operative dei Comuni.
Dal 2 novembre ad oggi sono stati impiegati 171 equipaggi della Polizia di Stato, 8 unità di personale del reparto volo della Polizia di Stato e 54 pattuglie della Polizia Stradale , 259 equipaggi dei Carabinieri, di cui 41 della Forestale, 8 equipaggi al giorno della Guardia di Finanza (a cui si aggiungono altre 4 unità di sommozzatori provenienti da Livorno, Rimini, Genova, Ancona ed una del SAGF di Pistoia) .
Infine, rilevante, nei giorni successivi, è stato il dispiegamento delle unità di volontariato di protezione civile , c.d. Colonne mobili, provenienti dalla Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Piemonte, Basilicata e Marche, oltre ai numerosi volontari di Croce Rossa, Misericordia e Pubblica Assistenza impegnati nel prestare assistenza alla cittadinanza in difficoltà.