Alluvioni e dissesto idrogeologico, Calamai: «Meno burocrazia, più azione e risorse per i territori attraverso un piano nazionale. Non ci possiamo arrendere a non avere adeguate risorse per la messa in sicurezza»
Per Calamai, che stamani ha espresso solidarietà al collega di Ravenna, gli enti locali non possono più accettare di non avere le risorse necessarie per mettere in sicurezza i territori
«Meno burocrazia, più azione e risorse a livello nazionale per affrontare quella che è la criticità numero uno del presente e del futuro di un paese come l’Italia, che è tanto bello quanto fragile dal punto di vista idrogeologico ed esposto a fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi». Simone Calamai, che parla da sindaco e da presidente della Provincia di Prato, interviene nel dibattito e chiede allo Stato italiano una svolta a 360 gradi sul modo di approcciare il problema della messa in sicurezza dei territori.«È fondamentale dotarsi di un piano nazionale sul dissesto idrogeologico, piano che deve attuare una svolta totale rispetto ad oggi. Non possiamo più pensare di essere limitati e circoscritti in quelle che sono le attuali normative. – dice- Non è più possibile accettare e pensare ad un sistema così complesso, altamente burocratico, anche nei casi dei territori alluvionati, come il nostro. Questi temi richiedono semplificazione, un lavoro immediato e in piena collaborazione tra gli enti coinvolti. Non è più pensabile un sistema dove gli enti non abbiano tutte le risorse necessarie per poter corrispondere alle esigenze di intervento che sul territorio devono essere portate avanti». Calamai auspica che il governo si renda finalmente conto di quella che è la situazione del Paese – Italia e metta a disposizione adeguate risorse per le esigenze dei territori alluvionati,come la Toscana e Emilia Romagna alle prese con procedure post calamità lente, farraginose e complicate.
«L’Italia ha bisogno di forti investimenti sulla messa in sicurezza del territorio.- continua Calamai- Non ci possiamo arrendere rispetto al fatto che non arrivino adeguate risorse rispetto agli interventi necessari sui territori, in Toscana come nel resto d’Italia. Non ci possiamo accontentare, bisogna andare oltre – è un dovere- ci vuole una presa di coscienza a livello nazionale e i Comuni, coadiuvati dalla Regione, devono far sentire la propria voce con il governo perché deve partire un’azione politica forte che cambi il sistema a tutela dei nostri cittadini e della loro sicurezza»
Stamattina Calamai ha chiamato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che in queste ore sta affrontando una nuova terribile emergenza:«Innanzitutto ho voluto portare al sindaco De Pascale e, per suo tramite a tutti i cittadini dell’Emilia Romagna colpiti da questa nuova alluvione, la più sincera solidarietà e vicinanza della comunità montemurlese e di tutta la nostra provincia, che purtroppo ha vissuto situazioni molto simili e comprende bene la fatica e la disperazione di queste ore così difficili. – racconta Calamai- Ho poi rinnovato la nostra disponibilità e il sostegno verso le popolazioni colpite, dopo il maggio 2023, ancora una volta da un evento meteorologico di portata eccezionale». Calamai torna a sottolineare che è necessario essere consapevoli del cambiamento climatico in atto. Sono inaccettabili la complessità burocratica, il balletto di competenze, la farraginosità delle procedure. Tutti devono fare la loro parte per mitigare il rischio.«Non è più accettabile che non ci siano le risorse per gli interventi di mitigazione e messa in sicurezza strutturale del territorio che sono indispensabili per ridurre il rischio rispetto a eventi sempre più intensi. Anche in Toscana e nei nostri Comuni quello della mitigazione e messa in sicurezza del territorio deve essere un priorità assoluta e per questo non ci si può più accontentare di quelle che sono le modalità di oggi, ovvero non avere tutte le risorse a disposizione per fare ciò che serve subito per ridurre i rischi», conclude Calamai «Montemurlo sta agendo con la massima forza e determinazione verso tutti gli enti coinvolti nella gestione del territorio per ottenere quanto necessario per la nostra comunità».