Alpini, inaugurazione del tabernacolo “Porta del Ghiotto” e delle lapidi dei Caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale al cimitero comunale
Domenica 27 giugno una giornata fitta di appuntamenti. Si inizia alle ore 9,30 con l’inaugurazione del restauro del tabernacolo e alle ore 10,30 benedizione delle lapidi ai caduti al cimitero comunale. Alle ore 11 messa in ricordo di Don Fiaschi, cappellano degli alpini
Si svolgerà domenica 27 giugno alle ore 9,30, nel 46esimo anniversario della fondazione della sezione montemurlese del Gruppo Alpini, l’inaugurazione del restauro del tabernacolo “Porta del Ghiotto” lungo la via di Doccia e Castello, storica strada di collegamento tra la piana montemurlese e la sua Rocca. Gli alpini, con il patrocinio del Comune di Montemurlo, si sono occupati del ripristino del tabernacolo, che sarà benedetto e presentato alla cittadinanza. Il ritrovo dei partecipanti è previsto alla pieve di Rocca da dove partirà la sfilata con la fanfara alpina “Tenente Raffo” della Versilia fino al tabernacolo. Alle 10,30, invece, al cimitero comunaòle si svolgerà la cerimonia di apposizione delle nove targhe di caduti montemurlesi nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, rinvenute nei magazzini del cimitero comunale, insieme a quella di Tamare Meucci, giovane vita spezzata dall’odio nazi-fascista. Le lapidi in marmo sono state restaurate su iniziativa del Gruppo alpini di Montemurlo e saranno ricollocate dal Comune nei pressi del monumento commemorativo ai Caduti, che si trova all’interno del cimitero. La cerimonia, che si sarebbe dovuta svolgere lo scorso 1 novembre, era stata rimandata a causa del Covid.
Le targhe fino agli anni Sessanta del Novecento erano collocate all’interno di un chiesino dedicato alla memoria dei caduti in guerra, che si trovava all’interno del camposanto e abbattuto probabilmente per ampliare lo spazio per le inumazioni all’interno del cimitero. Le nove lapidi, che saranno ricollocate su appositi supporti, sono quelle di Tamare Meucci, 19 anni, fucilato dai nazisti l’8 settembre 1944. Il ragazzo, pochi giorni prima della Liberazione, lasciò la propria abitazione nella fattoria di Popolesco per andare a controllare il bestiame che la famiglia aveva nascosto in un bosco sulle pendici del monte Javello. Lungo il tragitto venne però sorpreso in località “Cavallaie” da alcuni militari tedeschi, che, ritenendolo un partigiano o un fiancheggiatore, lo impiccarono. Saranno inoltre ricollocate le lapidi di Mario Marradi, vittima della guerra, morto a 33 anni, del caporale Francesco Meoni e dei soldati Oreste Belli, Quintilio Cozzi, Settimo Natali, Luigi Natali, Gino Guido Ammannati e Brunetto Aiazzi.
Alle ore 11 nella pieve di Rocca si svolgerà una messa in ricordo di Don Renato Fiaschi, cappellano degli alpini, morto il marzo scorso a causa del Covid e di tutti gli alpini defunti appartenenti al gruppo montemurlese. Conclude la giornata un pranzo conviviale su prenotazione ( telefono 3208766690) e un intrattenimento musicale con la fanfara alpina “Te. Raffo”.