AnimaLibra con “Il Viaggio spettacolo”. Appuntamento di solidarietà al Teatro Lyrick di Assisi 6° edizione.
Manca davvero poco per AnimaLibra all’appuntamento con “Il Viaggio spettacolo” musicale giunto quest’anno alla 6° edizione, che viene presentato al Teatro Lyrick di Assisi e promosso dall’Associazione “Se’ de J’Angeli se….” sotto la Direzione Artistica di Lamberto Bisogno. Dal mondo dell’editoria a quello della moda passando per la solidarietà. Monica Attucci, presidente della Attucci Editrice, realizza il suo sogno e inventa AnimaLibra (www.animalibrabymonica.com), un brand elegante ed ecocompatibile in cui la solidarietà fa da padrona. Nelle vesti di stilista eco-fashion, Attucci si è a impegnata a disegnare capi ed accessori con fibre e materiali il più possibile riciclabili partendo dalla ricerca di scarti tessili. L’obiettivo è di aiutare il mondo del sociale realizzando accessori da devolvere ad associazioni ed enti che si occupano di solidarietà. Il simbolo del brand è una libellula. “AnimaLibra” è più di un disegno – dice Attucci – è un progetto, ma soprattutto è un sogno, quello di rendere leggera la quotidianità, regalare un sorriso”. Il progetto AnimaLibra ha già sostenuto diverse iniziative di solidarietà. Ora per Attucci è arrivato un invito speciale: il 25 marzo i suoi foulard saranno nello spettacolo musicale “Il viaggio … dallo swing ad oggi. I miei foulard saranno mezzo di solidarietà, non solo in Toscana. Il ricavato degli acquisti fra il 23 e il 25 marzo andrà per l’Associazione Punto Rosa donne operate di tumore al seno“.
Questa 6°edizione “Il Viaggio … dallo Swing ad oggi” ci proporrà brani a partire dagli anni ’30, anni in cui il jazz subisce una evoluzione facendo nascere lo Swing, questo nuovo genere di provenienza americana, influenzò ed influenza ancora gran parte della musica italiana. Negli anni ‘30 molti brani, molte canzoni di film musicali avevano ritmo e cadenza Swing, canzoni che divennero famosissime come Non ti scordare di me (cantata nel film omonimo dal famoso tenore Beniamino Gigli); Vivere! (di Bixio, cantata da Carlo Buti nel film omonimo); La mia canzone al vento; Mille lire al mese, Voglio vivere così; Ma l’amore no, cantata dalla grandissima attrice Alida Valli. Nel 1930 nacquero anche le grandi orchestre, che suonavano nelle più rinomate sale da ballo, soprattutto a Milano e a Torino, e negli studi della radio, che aveva il suo centro di produzione a Torino, mentre gli studi cinematografici erano a Roma. Le orchestre più importanti furono quelle di tre direttori di grandissimo valore: Tito Petralia, Cinico Angelini e Pippo Barzizza. Pioniere dello stile ritmico, Swing fu il genovese Natalino Otto, che nel 1937, con il musicista Gorni Kramer, presentò un repertorio all’americana, tra cui Polvere di stelle, Mamma voglio anch’io la fidanzata, Ho un sassolino nella scarpa. Un altro grande interprete fu Alberto Rabagliati, dove alla fine dei ’30 esplose lo “stile Rabagliati”, con Ba..baciami piccina, Quando canta Rabagliati, e varie altre. Però il principale protagonista dello Swing italiano fu il Trio Lescano, composto da tre sorelle olandesi, ex acrobate, con Arriva Tazio, Ma le gambe, Signorina grandi firme; La gelosia non è più di moda, Maramao… perché sei morto e molte altre di enorme successo. Questo repertorio di canzoni di pura evasione, allegre e orecchiabili, spesso costruite per il ballo, e di stile Swing e Jazz, proseguì e si accentuò negli anni ’40 con l’ingresso del nuovissimo boogie woogie. Da quegli anni in poi, accanto al filone romantico con i grandi cantanti come Claudio Villa, Nilla Pizzi e tanti altri, si fece strada il filone influenzato dallo Swing e dal Jazz con Renato Carosone, il Quartetto Cetra, Lelio Luttazzi, Fred Buscaglione, con canzoni da “bulli e pupe” come Che bambola, Teresa non sparare ed Eri piccola così, Bruno Martino (Estate, E la chiamano estate); Nicola Arigliano (Amorevole, Carina, I sing ammore), Fred Buongusto (Una rotonda sul mare), Lelio Luttazzi che propose più volte questo genere musicale, durante gli spettacoli RAI da lui presentati, e poi negli anni 80 con Sergio Caputo e poi Mina, per arrivare ai nostri giorni con Paolo Conte, Lucio Dalla, il blues di Pino Daniele e di Zucchero. Info e prenotazioni come da locandina. whatsapp sharing buttonfacebook sharing buttonmessenger sharing buttontwitter sharing buttonsms sharing buttonsharethis sharing button Nella serata del 25 marzo 2023 – “Se’ de J’Angeli se…” vuole ripercorrere 80 anni di storia partendo dallo Swing e dalla sua grande influenza nella musica italiana e sarà fatto con il contributo di ben 5 band: Lola Swing, Swingle King’s, Antonella Falteri Quartet, Sparring Partenrs e Abraxas Band e con la partecipazione dei ballerini della Happy Feet Swing Dance School. Ospiti d’onore il trio di giovani talenti jazz italiani: Lorenzo Bisogno, Manuel Magrini e Federico Gili. La serata sarà condotta dalla giornalista TV Elena Ballarat. Quindi saranno proposti brani a partire dagli anni ’30, anni in cui il jazz subisce una evoluzione facendo nascere lo Swing, questo nuovo genere di provenienza americana, influenzò ed influenza ancora gran parte della musica italiana. Negli anni ‘30 molti brani, molte canzoni di film musicali avevano ritmo e cadenza Swing, canzoni che divennero famosissime come Non ti scordare di me (cantata nel film omonimo dal famoso tenore Beniamino Gigli); Vivere! (di Bixio, cantata da Carlo Buti nel film omonimo); La mia canzone al vento; Mille lire al mese, Voglio vivere così; Ma l’amore no, cantata dalla grandissima attrice Alida Valli. Nel 1930 nacquero anche le grandi orchestre, che suonavano nelle più rinomate sale da ballo, soprattutto a Milano e a Torino, e negli studi della radio, che aveva il suo centro di produzione a Torino, mentre gli studi cinematografici erano a Roma. Le orchestre più importanti furono quelle di tre direttori di grandissimo valore: Tito Petralia, Cinico Angelini e Pippo Barzizza. Pioniere dello stile ritmico, Swing fu il genovese Natalino Otto, che nel 1937, con il musicista Gorni Kramer, presentò un repertorio all’americana, tra cui Polvere di stelle, Mamma voglio anch’io la fidanzata, Ho un sassolino nella scarpa. Un altro grande interprete fu Alberto Rabagliati, dove alla fine dei ’30 esplose lo “stile Rabagliati”, con Ba..baciami piccina, quando canta Rabagliati, e varie altre. Però il principale protagonista dello Swing italiano fu il Trio Lescano, composto da tre sorelle olandesi, ex acrobate, con Arriva Tazio, Ma le gambe, Signorina grandi firme; La gelosia non è più di, Maramao perché sei morto e molte altre di enorme successo. Questo repertorio di canzoni di pura evasione, allegre e orecchiabili, spesso costruite per il ballo, e di stile Swing e Jazz, proseguì e si accentuò negli anni ’40 con l’ingresso del nuovissimo boogie woogie. Da quegli anni in poi, accanto al filone romantico con i grandi cantanti come Claudio Villa, Nilla Pizzi e tanti altri, si fece strada il filone influenzato dallo Swing e dal Jazz con Renato Carosone, il Quartetto Cetra, Lelio Luttazzi, Fred Buscaglione, con canzoni da “bulli e pupe” come Che bambola, Teresa non sparare ed Eri piccola così, Bruno Martino (Estate, E la chiamano estate); Nicola Arigliano (Amorevole, Carina, I sing ammore), Fred Buongusto (Una rotonda sul mare), Lelio Luttazzi che propose più volte questo genere musicale, durante gli spettacoli RAI da lui presentati, e poi negli anni 80 con Sergio Caputo e poi Mina, per arrivare ai nostri giorni con Paolo Conte, Lucio Dalla, il blues di Pino Daniele e di Zucchero.