Balli il Lanificio e Museo del Tessuto fanno scuola nella capitale europea della cultura. 500 studenti a lezione di moda su Walter Albini

Nell’ambito dell’evento nazionale ‘Mittelmoda District’ a Gorizia, Leonardo Raffaelli e Filippo Guarini hanno raccontato idee, ricerche e progetti delle mostre pratesi sul padre del prêt-à-porter italiano
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La riscoperta della figura di Walter Albini e la capacità di promuoverne la storia creativa, in parte reinterpretandola con la creazione di abiti immaginati dallo stilista ma mai cuciti, sono stati tema di approfondimento nell’ambito dell’avvicinamento alle iniziative della Capitale Europea della Cultura 2025. Oggi, infatti, a Gorizia (che assieme a Nova Gorica è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura 2025), Balli il Lanificio e il Museo del Tessuto hanno partecipato come relatori alla dodicesima edizione di ‘Mittelmoda District’, il progetto organizzato da Mittelmoda International Lab rivolto alle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo abbigliamento e moda della regione Friuli Venezia Giulia. Il contest junior del concorso internazionale ‘Mittelmoda The Fashion Award’ ha visto prendere parte all’evento oltre 500 allievi al Teatro Verdi di Gorizia, provenienti da tutte le scuole superiori con corsi moda e design della regione.
‘Alla scoperta del primo “stilista” Walter Albini’ è stato l’intervento che ha visto come protagonisti il managing director di Balli il Lanificio, Leonardo Raffaelli, e il direttore del Museo del Tessuto, Filippo Guarini. Il primo ha parlato del perché un’impresa abbia deciso di intraprendere un percorso chiamato ‘Fabbrica di Cultura’, che ha portato alla mostra ‘Omaggio a Walter Albini’ che sarà visitabile per altri due weekend di dicembre al Fabbricone Storico di Prato. Uno spin off dedicato al padre del prêt-à-porter italiano che in esposizione ha messo dodici disegni originali e inediti di Albini e cinque vestiti mai cuciti, reinterpretati con tessuti Balli dall’ufficio stile dell’azienda pratese, e che sono già inseriti nella collezione autunno-inverno 2026 del Lanificio. Guarini ha invece raccontato il percorso che ha portato all’allestimento al Museo del Tessuto della mostra ‘Walter Albini. Il talento, lo stilista’. Un lavoro pensato per “offrire una rilettura di tutto il percorso professionale di un protagonista della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, nata da un lungo lavoro di ricerca condotto dalle curatrici allo scopo di delineare un ritratto dello stilista, per molti quasi sconosciuto”.
Ad ascoltarli, oltre ai 500 ragazzi delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, anche una platea di addetti ai lavori su scala nazionale ed europea. La mattinata è stata poi scandita dal defilé delle creazioni dei finalisti del junior contest e dalla proclamazione dei quattro vincitori assoluti delle sezioni della dodicesima edizione: stilismo abiti, stilismo accessori, texture e materiali, modellistica. L’intervento di Raffaelli e Guarini è stato quello inaugurale della mattinata, seguito poi da quello dell’imprenditore friulano Stefano Fulchir, del vicepresidente dell’Its Cosmo Fashion Academy, Corrado Facco, poi del Politecnico di Milano, della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e dello stilista e docente Silvio Betterelli.
“E’ stato appassionante condividere con una platea molto attenta e incuriosita quello che è il dialogo fra impresa e un’istituzione come il Museo del Tessuto – commenta Leonardo Raffaelli, managing director di Balli il Lanificio -. Questo dimostra che a Prato è possibile fare delle aggregazioni intelligenti anche fra soggetti che possono sembrare diversi. Se uniti da progettualità comuni certe sinergie non solo danno lustro all’identità di ciascun soggetto interessato, ma cosa più importante accrescono l’immagine della città di Prato che ha bisogno di raccontare anche oltre i propri confini storie che danno valore”.
“Partecipare assieme a Balli il Lanificio a questo importante evento, di fronte a centinaia di studenti di moda, raccontando Albini e la mostra che il Museo del Tessuto gli ha appena dedicato, rappresenta per noi una grande opportunità per ribadire la funzione educativa del Museo e far conoscere la nostra struttura, le nostre attività e il grande distretto tessile che anima il nostro territorio” conclude il direttore del Museo del Tessuto, Filippo Guarini.