Bene la Fil alla Regione Toscana, ma teniamo di conto delle esigenze delle imprese del distretto
Il sindaco Lorenzini invita la Regione a prendere seriamente in considerazione le “urgenze formative” del distretto pratese che, con il passaggio generazionale, rischia di perdere figure chiave per garantire il processo produttivo tessile
Il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini, commenta positivamente il passaggio di Fil, la società che gestisce il Centro per l’Impiego di Prato, alla Regione Toscana, ma al tempo stesso il primo cittadino sprona i vertici di Palazzo Pancitichi a guardare con sempre maggior attenzione all’ esigenze del distretto industriale in termini di formazione e di accompagnamento al lavoro.
« Spero che non si tratti solo di un passaggio burocratico. Dopo il periodo di stand by vissuto dalle province, ora c’è bisogno che la Regione dia indirizzi forti, che però tengano conto delle peculiarità produttive locali. La Fil conosce bene Prato ed è importante che il modello da essa promosso di sinergia tra istruzione, formazione e lavoro, non vada disperso, ma che sia promosso e riconosciuto come “buona pratica” a livello regionale», dice il sindaco Mauro Lorenzini che poi ritorna sul tema del ricambio generazionale nel tessile, un tema sollevato proprio recentemente anche dal mondo imprenditoriale:« Se è vero che i principi generali devono essere uguali per tutti, quando si scende nello specifico, fare formazione e lavoro a Prato non può essere uguale che farlo a Grosseto. La programmazione della formazione deve tenere conto delle peculiarità del nostro sistema produttivo, delle esigenze e dei bisogni delle aziende del distretto tessile. Se non formiamo personale giovane da inserire in azienda, tra qualche anno non avremo più manodopera qualificata, capace di svolgere mansioni fondamentali nel ciclo produttivo tessile e indispensabili per garantire la qualità del prodotto finale. Se la Regione non si rende conto di questa “urgenza formativa” del distretto pratese, con il ricambio generazionale, rischiano di chiudere molte aziende e non tanto perché delocalizzano, ma perché a breve non troveranno più figure professionali in grado di coprire certe mansioni»- e quindi il sindaco continua- «Con la disoccupazione giovanile al 30%, con il triste primato che il nostro Paese occupa a livello europeo per quanto riguarda i Neet, quei ragazzi che non studiano e non lavorano, questi sono i temi forti da affrontare per ridare speranza ad una generazione e un futuro al nostro tessile d’eccellenza». Il sindaco Lorenzini, inoltre, sottolinea la funzione degli enti locali:« gli amministratori hanno il dovere di farsi portavoce delle esigenze del tessuto produttivo locale per questo, insieme agli altri sindaci della provincia di Prato, chiederò a breve un incontro alla Regione per parlare di questi temi e per far si che la voce del distretto venga ascoltata». Infine, il sindaco Lorenzini, sempre in tema di peculiarità del distretto, ricorda la vicenda dei cenciaioli, schiacciati da burocrazia e norme che non riconoscono l’importanza e la storia di queste figure, che sono l’essenza stessa del distretto produttivo pratese.