Birrificio Badalà, da Bagnolo al terzo posto al London Beer Competition
Il birrificio, che fa parte della Filiera Corta di Montemurlo, ha conquistato il bronzo alla competizione inglese con la birra a bassa gradazione alcolica “Chakra booster”. Terzo posto anche alla manifestazione “Birra dell’anno”, promossa da Unionbirrai. Il sindaco Calamai:«Un bell’esempio di Montemurlo green»
Da Bagnolo a Londra il passo è breve: “Chakra booster”, la birra a bassa gradazione alcolica (appena 2,8 gradi) di ispirazione Ipa, prodotta dal birrificio montemurlese“Badalà”, (via Riva) di Alberto Nannini e Elena Mornati, ha conquistato la medaglia di bronzo al London Beer Competition. Si tratta di un prestigioso concorso internazionale che valuta le birre per la loro qualità, il rapporto qualità – prezzo, la loro “commerciabilità” e riconoscibilità rispetto al consumatore. La “Chakra booster” è arrivata a Londra non a caso con una nuova etichetta ricca di personalità e rimandi alla cultura orientale, creata dal designer Dario Frattaruolo design che ha dato a questa birra, prodotta con grano e orzo a km zero della Filiera corta di Montemurlo, un estro creativo e una marcia in più. Il birrificio Badalà ha anche conquistato il terzo posto (categoria 22 – birre d’ispirazione americana) al concorso “Birra dell’anno 2022”, promossa da Unionbirrai. « Dopo due anni di pandemia fa davvero piacere esserci potuti confrontare con realtà internazionali ed aver conquistato un così importante riconoscimento.- spiega Alberto Nannini– Proprio sabato 28 maggio festeggeremo otto anni di attività e questo premio è una preziosa conferma del lavoro di crescita portato avanti in questi anni. Una festa aperta a tutti dalle ore 19 in poi». Il birrificio Badalà è una piccola realtà che fa parte della Filiera Corta e che sposa a pieno quella che è la filosofia del marchio territoriale “Montemurlo green”:«Quando abbiamo lanciato il marchio di promozione territoriale “Montemurlo green” pensavamo proprio a realtà come il birrificio Badalà, che ha fatto della sostenibilità, della qualità e dell’attenzione all’ambiente un marchio di fabbrica», spiegano il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla promozione del territorio, Giuseppe Forastiero. I grani e l’orzo utilizzati per produrre le birre arrivano dai campi sotto la Rocca a poca distanza dal birrificio. L’orzo esausto, utilizzato per la produzione delle birre, non finisce in discarica, ma è recuperato dall’allevamento “Il poggiolino” di Montemurlo e utilizzato come integratore proteico nell’alimentazione dei maiali di razza macchiaiola. Nulla, dunque, viene sprecato nei processi produttivi ma entra in un processo di economia circolare. A seguito della pandemia Badalà ha scelto di cambiare anche la modalità di trasporto della birra e la sua commercializzazione. Alberto Nannini ha abbandonato definitivamente la plastica e oggi utilizza solo bidoni metallici che vengono igienizzati e riutilizzati più volte; la vendita è diventata diretta dal produttore al rivenditore.