Boxe: cintura tricolore superwelter senza vincitori. Assenza di reale successo per il pratese Papasidero.
Il titolo italiano dei superwelter non conosce né vinti e né vincitori, nonostante che il pugile Di Carlantonio finisca a tappeto al primo raund.
Un titolo ancora vacante quello italiano dei pesi superwelter che lascia amareggiato il pugile Marco Papasidero tesserato per la Pugilistica Pratese. Si tratta di un boxeur formatosi a Pistoia che lo scorso venerdì, 23 luglio, ambiva al titolo italiano nell’incontro disputato alla “Fiumicino Boxing Night” contro Mirko Di Carlantonio.
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foto di Angela Bartoletti
«Ho l’amaro in bocca», dice perplesso Papasidero dopo aver combattuto un grande match contro il pugile romano Di Carlantonio. Il primo round è tutto a favore del pugile pratese che con un gancio riesce a mettere a tappeto Di Carlantonio; e quando il pugile padrone di casa si rialza l’allievo della Pugilistica Pratese cerca la corta distanza riuscendo a mettere a segno importanti colpi.
Ma Mirko Di Carlantonio non ci sta e già dal secondo round inizia a prendere le dovute cautele, se pure il match resta favorevole al pugile pratese.
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foto di Angela Bartoletti
È dal terzo round che Di Carlantonio risponde a tono agli attacchi di Papasidero, riuscendo a procurare un paio di pesanti colpi sul corpo e sul volto dell’avversario. L’incontro si accende, entrambi gli atleti ci credono e la quarta ripresa vede il pugile toscano insistere a doppiare i colpi col sinistro e proseguire con il gancio destro, mentre il laziale rispondere con sporadici ganci. Sul finale del match, però, un montante e un gancio di Di Carlantonio riportano l’incontro quasi in parità.
La quinta ripresa è accesa ma finisce in parità, mentre la sesta vede il guantone pratese portarsi all’attacco con maggiore audacia, ma Di Carlantonio lo neutralizza spesso, riuscendo addirittura ad affondare qualche colpo.
foto di Angela Bartoletti
Dalla settima ripresa il pugile romano riesce a contenere la furia scatenata della Pugilistica Pratese, giocando spesso d’anticipo. La grinta del pugile toscano inizia a spegnersi all’ottavo round, sicuramente perché la stanchezza si fa sentire, dopo i ritmi elevati di ventuno minuti d’incontro e in questo modo il guantone romano ha modo di riflettere e apportare interessanti colpi all’avversario.
Il nono round si fa davvero avvincente. Entrambi gli atleti si affrontano a viso aperto. Hanno voglia di portare a casa la cintura tricolore dei superwelter. E la decima ripresa non è da meno; anzi, il ring s’incendia dai continui scambi di colpi che i pugili si danno. Il tempo a disposizione non c’è più e perciò entrambi tirano furi tutte le energie a loro rimaste.
A fine incontro per i giudici il risultato è pari, anche se non è dello stesso avviso Papasidero che, pur riconoscendo che si fosse trattato di un bellissimo match e di aver avuto dinanzi a sé un ottimo avversario, credeva di avere guadagnato qualche punto in più soprattutto dopo l’atterramento di Di Carlantonio alla prima ripresa.